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Obiettivo del presente lavoro è la verifica delle mutazioni economiche, sociali, antropologiche nell’uso della città di Venezia e delle ricadute occupazionali, tramite il livello di un misuratore in netta espansione quale la diffusione dei souvenir, in particolare in vetro di Murano, determinato dall’imperante turismo di massa. Da una prima analisi, i protagonisti fondamentali che determinano la scena culturale del commercio del vetro di Murano sono: i produttori (gli artigiani), i venditori (negozianti) ed i consumatori (i turisti). Nonostante ci siano altri “attori” a completare la scena (i grossisti, gli intromettitori, gli intermediari tout court, portieri di albergo, le agenzie di viaggio, tassisti, gondolieri ed altri), si è scelto di concentrarsi sui tre protagonisti, integrati anche del ruolo che rivestono le istituzioni che intervengono nel processo di regolamentazione normativa del commercio. Ciascun attore interpreta una parte diversa nella stessa scena. Come entrano in contatto le loro azioni? Il risultato finale è determinato dalle negoziazioni che si instaurano tra loro, che definiscono le scelte della produzione, della vendita, e del segmento di clientela a cui rivolgersi. Questa complessa rete di relazioni determina la natura stessa del commercio del vetro di Murano, perché l’incrocio tra i vari punti di vista cambia di volta in volta la logica, che si adatta in maniera determinante alle intenzioni dei venditori ma si sostanzia nella qualità della produzione ed anche nella domanda e nell’aspettativa dei consumatori.
L’argomento della ricerca è quello di investigare il ruolo dei souvenir nel fenomeno turistico studiato attraverso una oscillazione dello sguardo focale, dal generale al particolare, ovvero contestualizzandolo nella più ampia area di studi di antropologia del turismo, nella letteratura sul turismo a Venezia nell’ambito delle discipline che hanno trattato l’argomento da diverse prospettive teoriche e metodologiche, per arrivare al caso di studio etnografico del souvenir in vetro di Murano. Si è scelto di approfondire l’analisi di questo settore emblematico nell’ipotesi largamente condivisa, dello stretto cordone ombelicale tra le dinamiche dell’andamento turistico, verso Venezia, delle sue mutazioni, ed il conseguente rimbalzo economico, produttivo e sociale del settore vetro. Si è cercato di verificare le relazioni tra i valori di tipicità, di referenzialità, di peso economico sociale, di mutamento dei rapporti tra struttura produttiva, commercializzazioni, regole di governance delle istituzioni, di variazioni antropologiche indotte dai cambiamenti ed ai riflessi complessivi per la città. La chiave obbligata e la parola ai protagonisti ed in parte agli spettatori del fenomeno (i cittadini) attraverso una ricerca sul campo, che mette in luce le varie percezioni degli attori, il loro senso di autocoscienza rispetto al problema, le loro prospettive, lo stato dell’arte del settore specifico artigianale, della creatività giovanile anche aldilà del comparto vetrario. L’osservazione partecipante, aldilà dei semplici colloqui e interviste, pur nei limiti imposti dalla difficoltà di scandagliare le opinioni dei turisti e dei cittadini, si è maggiormente soffermata nel mondo della produzione e della commercializzazione. Si è cercato cioè, attraverso un rapporto non episodico, di far affiorare le differenti consapevolezze rispetto al settore, e parallelamente, di prendere coscienza della stato attuale in cui versa il settore. Ben più problematica, ed aldilà di una conoscenza specifica come quella proposta, sembra l’individuazione di linee forza di tendenza innovativa, che non possono prescindere da un panorama culturale ben più ampio e quantomeno interdisciplinare. |
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