Abstract:
“Acquista con noi un pezzo di storia” è il progetto di crowdfunding messo a punto da Palazzo Madama per riportare in Italia il servizio in porcellana di Meissen, un tempo appartenuto alla famiglia Taparelli d'Azeglio. Di recente i frati della chiesa di San Francesco a Ripa hanno lanciato su Kickstarter, la più importante piattaforma internazionale, una campagna reward-based per il restauro della stanza che San Francesco era solito usare durante le permanenze romane. “Tous mécènes” è la raccolta fondi che il Louvre ha gestito lo scorso anno per sostenere il parziale restauro della Nike di Samotracia. “La città della Scienza” di Napoli, distrutta da un incendio, verrà in parte ripristinata grazie ai fondi accumulati da una colletta online. Il budget raggiunto colloca questa campagna tra le più pagate in Italia.
Questi sono alcuni progetti culturali, o di recupero di un bene storico-artistico, realizzati attraverso il crowdfunding (letteralmente finanziamento, funding, attraverso la folla, crowd). Si tratta di uno fenomeno che, sfruttando le capacità di internet, permettere a imprenditori e istituzioni culturali di raccogliere risorse finanziarie dalla rete e sostenere così progetti e attività di business.
Il fenomeno è nato nel corso del 2000 e sta crescendo velocemente. Il Massolution Report, indagine stilata dal gruppo Crowdsourcing LLC, segnala infatti che nel 2012 il mercato del crowdfunding è cresciuto dell'81% rispetto all'anno precedente e ha raccolto complessivamente 2,7 miliardi di dollari “racimolati” dal lancio di circa 1 milione di campagne (prevalentemente localizzate in Nord America ed Europa). L'habitat del crowdfunding è la rete e la sua capacità di catalizzare l'attenzione della folla grazie ai diversi strumenti messi a punto dal web 2.0. Si tratta di strumenti che consentono ai web-utenti di aggregarsi per linee di affinità, disporre di informazioni user generated e creare community attive e pro attive capaci di spingere un progetto alle stelle, o distruggerlo a colpi di click.
Focalizzandoci nel settore di competenza MiBACT, Federculture ricorda spesso che quest'ambito è stato pesantemente penalizzato dalla recente crisi economica. Le dirette conseguenze sono un crollo dei consumi culturali e i tagli dei finanziamenti apportati sia dall'operatore pubblico sia dal settore privato. Tutto questo ha effetti negativi non solo nella produzione, ma anche negli investimenti, interesse, tutela del patrimonio e competitività stessa del Bel Paese.
Da una parte abbiamo il consolidamento di una crisi economica generata dall'abuso degli strumenti speculativi e dall'altra lo sviluppo del “finanziamento dal basso”.
Questa ricerca ha l'obiettivo di analizzare le caratteristiche di un fenomeno in crescita che, se correttamente veicolato, si è dimostrato essere uno strumento alternativo nuovo, da affiancare a quelli più tradizionali, per la ricerca di finanziamenti nel settore culturale e per la tutela del patrimonio storico-artistico.