Abstract:
Il rapporto uomo-téchne è caratterizzato, fin dalle origini, dalla chimera dell’immortalità e del superamento dei limiti naturali. La tesi osserva come le avanguardie tecnologiche raggiunte dall'ingegneria biomedica vengano esorcizzate nel cinema - in particolare nel suo sottogenere cyberpunk - attraverso una visione distopica e apocalittica. L’oggetto dell’analisi cinematografica si focalizza sugli ultimi film del regista giapponese Ishii Sōgo-Gakuryū: Ikiteru mono wa inainoka (生きてるものはいないのか, Isn’t anyone alive?, 2012), Shanidaru no hana (シャニダールの花 ,The Flower of Shanidar, 2013). L'elaborato associa, infine, la visione distopica del regista alla teoria sull'euristica della paura, avanzata dal filosofo Hans Jonas, per il recupero di un'etica della responsabilità come chiave di lettura ‘precauzionale’ nel rapporto uomo-téchne.