Abstract:
L'invenzione dei pennarelli ha determinato la loro comparsa anche nel mondo dell'arte a partire dagli anni '60 e, dato il loro basso costo e la facile reperibilità, sono stati utilizzati sia in opere di non professionisti e di artisti emergenti, sia da quei movimenti caratterizzati da un maggiore sperimentalismo nell'uso dei materiali. Ne vengono apprezzate la praticità e la brillantezza dei colori, tuttavia la loro instabilità fa sì che in pochi anni si verifichino sbiadimenti e variazioni di colore. La conoscenza della loro formulazione e composizione, spesso protetta da brevetti industriali, è utile per lo studio dei relativi processi di degrado, che sono influenzati da diversi fattori, quali la natura dei supporti e i fattori ambientali e conservativi (temperatura, umidità relativa, radiazione luminosa, presenza di agenti ossidanti e inquinanti). Sono stati quindi selezionati tre colorazioni (rosso, blu, nero) di quattro marche di pennarelli (Giotto, Stabilo, Lyra, Pentel) comunemente utilizzati da artisti odierni. Nella fase di caratterizzazione sono state utilizzate tecniche di spettroscopia infrarossa (FT-IR) e di risonanza magnetica nucleare (NMR) sia sugli inchiostri tal quali, sia sui coloranti separati tramite cromatografia su strato sottile (TLC). Successivamente le informazioni ottenute sono state confrontate e ampliate con i risultati acquisiti mediante pirolisi-gas cromatografia accoppiata a spettrometria di massa (Py-GC/MS). Nella fase relativa all’invecchiamento artificiale i campioni sono stati stesi su due tipologie di carta (carta Fabriano e carta da lucido) e su due supporti inerti (vetrini e pastiglie di KBr) e sottoposti a condizioni ambientali estreme: elevata temperatura, prolungata esposizione alla luce, alta umidità relativa e presenza di agenti ossidanti. Durante i trattamenti le variazioni cromatiche delle stesure sono state monitorate tramite microscopio ottico e colorimetria, mentre le variazioni chimiche sono state studiate tramite analisi FT-IR.