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Interrogando alcuni testi fondativi in lingua araba, il presente lavoro intende investigare come la tradizione musulmana abbia dato forma al proprio modo di concepire l’ omosessualità. Oltre che per comprendere la tradizione, si ritiene che tale indagine sia fondamentale per introdursi al mondo musulmano contemporaneo, in particolare al modo in cui esso si rappresenta i rapporti tra individui dello stesso sesso oggi.
L’idea parte da moderne tendenze esegetiche che invitano ad una cosiddetta “ermeneutica queer” delle fonti primarie dell’ islam. Se per molti l’ipotesi è ancora azzardata, tuttavia questo orientamento è indice di quanto il discorso sul rispetto dei diritti fondamentali e quello sulla necessità di un mondo inclusivo siano parte del dibattito tanto presso gli studiosi quanto presso la società civile di religione musulmana. Le tendenze esegetiche moderne provano, infatti, a rispondere ai bisogni espressi dai movimenti associativi dando vita a una dinamica attiva su scala transnazionale. Una molteplicità di intersezioni ha così luogo, coinvolgendo non solo i musulmani della diaspora ma anche i paesi a maggioranza musulmana.
In considerazione di ciò, analizzando lingua e modalità di narrazione, il presente lavoro prende avvio dalla storia coranica del profeta Lot. Comune alla tradizione islamica e a quella ebraico-cristiana, questo episodio è un riferimento trasparente alle relazioni tra individui dello stesso sesso nel mondo musulmano diventando anzi un paradigma di interpretazione negativa. La storia di Lot si ritrova in molteplici fonti primarie oltre che nel Corano: tafsīr (pl. tafāsīr) o commentari coranici, Qiṣaṣ al-Anbiyā’ o Storie dei Profeti, liste dei maggiori vizi/peccati note come al-Kabā’ir o Enormità. Con attenzione al lessico e ai contenuti estratti da questi generi, la storia di Lot viene qui declinata e la posizione degli ulema analizzata in una prospettiva diacronica. //
The main goal of the following work is to investigate how Muslim tradition has shaped its view upon homosexuality by enquiring some of the grounding texts of Islam in Arabic language, an essential key to understand both Muslim tradition and the contemporary Muslim world. Particularly, this is the groundwork to comprehend how same-sex relationships are nowadays represented within Muslim contexts.
Such an idea draws on modern exegetical trends, that are inviting Muslims all over the world to apply a “queer hermeneutics” on Islam’s primary sources. Despite being largely considered unwise and imprudent, such a stance shows how active the narrative upon fundamental rights and social inclusion is among both Muslim scholars and civil society. Indeed, modern exegesis perspectives meet more and more social movements’ requests, taking the issue on a transnational scale. Consequently, such intersections between modern exegesis perspectives and social movements can be noticed among Muslim-majority countries and also within Muslim Diaspora.
By providing an enquiry method based on language and contents analysis, the following research begins with investigating the qur’anic story of the prophet Lot. Belonging to Judaeo-Christian tradition as well as Muslim, it is indeed a ready-reference to same-sex relationships within the Muslim world, no doubt negatively portrayed.
Lot’s story occurs in many primary sources other than the Qur’an: tafsīr (pl. tafāsīr) or exegetical works, Qiṣaṣ al-Anbiyā’ known as Stories of the Prophets, major vices lists or al-Kabā’ir, Enormities. Paying attention to lexis and contents, the present research investigates such major works and recounts the story of Lot together with ulama’s viewpoints. |
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