Abstract:
La Federazione Russa ha una storia recente turbolenta, movimentata da cambiamenti repentini e spesso violenti nella sua struttura governativa. Nel corso di un solo secolo, il camaleontico Paese ha assunto le sembianze di tre entità incredibilmente diverse tra loro: l’Impero Zarista (rovesciato nel 1917), l’Unione Sovietica (dissoltasi nel 1991) e, infine, l’attuale Federazione Russa.
Dopo la disgregazione dell’URSS, il Paese ha vissuto una complessa fase di transizione. Il tentativo del presidente Eltsin di implementare anche in Russia il modello occidentale (basato sulla democrazia e sull’economia di mercato) si è rivelato fallimentare. Con il crollo economico e il prestigio internazionale del Paese in rapida discesa, la popolazione aveva bisogno di un leader capace di ripristinare ordine e stabilità.
Vladimir Putin ha potuto avvalersi di questo stato d’animo per costruire il suo consenso. Scelto da Eltsin per l’apparente low profile, ha saputo estromettere la precedente classe politica dal potere ed è stato in grado di guidare la Russia verso una nuova rinascita. Durante i suoi primi due mandati, ha saputo risanare l’economia rafforzando il ruolo dello Stato in settori chiave quali quello petrolifero, del gas, e dell’industria pesante. Tra il 2000 e il 2008, anche grazie all’aumento del costo delle risorse energetiche, la Russia ha assistito ad una crescita media del 7% annuo e il sostegno al presidente da parte della popolazione si è consolidato.
La politica estera è uno degli strumenti usati per riacquistare consensi. Dall’essere una variabile dipendente dalla politica interna, si è trasformata in una componente strategica chiave per prolungare e rafforzare il potere dell’attuale establishment. Questo lavoro di ricerca ha l’obiettivo di analizzare l’evoluzione della politica estera russa durante i tre mandati presidenziali di Putin, per comprendere come il Paese si sta relazionando con l’ambiente esterno sia internazionale che regionale. Particolare attenzione verrà prestata ai rapporti con l’Occidente (Stati Uniti ed Unione Europea) e con l’Asia (Cina e spazio post sovietico), esaminando anche direzioni innovative della politica estera, come le relazioni con il gruppo dei BRIC e la posizione della Russia in Medio Oriente.