Abstract:
Il presente lavoro si propone di analizzare il soft power cinese. Il concetto di "soft power", ormai usuale nel mondo delle relazioni internazionali, venne introdotto da Joseph Nye nei primi anni Novanta. Nella prima parte della tesi, si cercherà dunque di analizzare la concezione di Nye, confrontandola in particolare con la teoria dell'egemonia elaborata da Antonio Gramsci, il quale spiega tra l'altro il meccanismo attraverso il quale un certo sistema si modifica nel corso del tempo. Successivamente, sarà possibile avvalersi di questi concetti per analizzare le strategie messe in atto dal governo Cinese allo scopo di accrescere la sua egemonia culturale ed, allo stesso tempo, si cercherà di indagare le ragioni che spinsero in passato la Cina a modernizzarsi.
Infine, nell'ultima parte verrà fornita una mappatura delle attuali correnti di pensiero dell'intellighenzia cinese in merito al soft power.
Questa analisi si pone come obiettivo finale quello di dimostrare come la Cina, al momento, non abbia intenzione di imporsi come un'egemonia mondiale. Attualmente, il Regno di Mezzo utilizza, infatti, il “soft power” per migliorare la sua immagine agli occhi degli altri Stati, con il solo scopo di ottenere maggiore consenso all'interno dei suoi confini.