dc.contributor.advisor |
Micelli, Stefano |
it_IT |
dc.contributor.author |
Boldrin, Cyndi <1988> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2014-02-05 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2014-03-29T10:46:14Z |
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dc.date.available |
2015-04-07T13:58:31Z |
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dc.date.issued |
2014-02-21 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/4494 |
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dc.description.abstract |
Nello scenario economico attuale vi e' una riconquista da parte del Maker della centralità del proprio ruolo; il settore dei gioielli-bijoux e dell’accessorio moda non fa eccezione e si assiste quindi al riaffermarsi dell’ artigianato e all’importanza della produzione locale.
Non si tratta di un semplice ritorno alla tradizione, il movimento dei makers non torna alle macchine da cucire e ai piccoli laboratori locali che le grandi fabbriche misero fuori mercato un secolo fa, il movimento ha come perno la produzione digitale in alta tecnologia. È la combinazione ottimale tra inventare localmente e produrre globalmente, servendo mercati di nicchia definiti dai gusti e non dalla geografia. Tutto ciò è reso possibile dalla frammentazione della domanda e dalla democratizzazione delle tecnologie, che mettono a disposizione di chiunque gli strumenti per produrre e crearsi un mercato di nicchia da servire. È in questo frangente che si determina la vera forza trasformatrice del cambiamento: si mettono gli strumenti nelle mani di coloro che sanno usarli al meglio, e ogni mercato di nicchia, pur essendo a sé stante, ha come elemento comune questa nuova classe creativa, ex consumatori alla ricerca di ciò che prima non esisteva.
Il saper fare artigianale è parte integrante e costituente del Made in Italy, dunque il sistema industriale italiano possiede le caratteristiche per sfruttare le potenzialità legate a questo fenomeno ed essere competitivo. Si tratta quindi di un’importante occasione per le PMI e tutte le imprese caratterizzate da creatività, innovazione, qualità e competenze artigiane. Il fenomeno dell’hand-made nel campo degli accessori moda viene letto e accordato con modelli produttivi diversi ma convergenti a seconda della dimensione delle imprese considerate. Per capire come il fenomeno del self-made influenzi le politiche e le strategie delle imprese si procederà alla ricerca di informazioni consultabili sul web, ricerche e statistiche prodotte da camere di commercio, istituti che si occupano di studi statistici, società di consulenza e tramite interviste personali ad organizzatori di fiere ed eventi che interessano il design autoprodotto nonché ai fondatori di alcune aziende di piccole dimensioni che producono gioielli in maniera artigianale, al fine di stabilire l’identikit del nuovo imprenditore artigiano e digitale, anche grazie al confronto con il panorama internazionale. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
it_IT |
dc.rights |
© Cyndi Boldrin, 2014 |
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dc.title |
L'evoluzione del settore gioiello-bijoux e il fenomeno dell' autoproduzione |
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dc.title.alternative |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Economia e gestione delle aziende |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Management |
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dc.description.academicyear |
2012/2013, sessione straordinaria |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
817031 |
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dc.subject.miur |
SECS-P/08 ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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it_IT |
dc.provenance.upload |
Cyndi Boldrin (817031@stud.unive.it), 2014-02-05 |
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dc.provenance.plagiarycheck |
Stefano Micelli (micelli@unive.it), 2014-02-17 |
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