Abstract:
Dalla Rovina di Kasch (1983) all’Ardore (2010), con la sua opera Roberto Calasso sembra voler edificare un’unica architettura “narrativa”. Questo progetto, che lo stesso autore ha a più riprese definito un’«opera in corso», raccoglie, ad oggi, sette volumi, refrattari ad una precisa indicazione di genere letterario e volti a indagare i più diversi campi del sapere, dalla storia dell’arte alla scienza delle religioni. La vastità della materia trattata e l’approccio analogico-intuitivo prediletto da Calasso non offrono al lettore un percorso unitario immediatamente riconoscibile.
Si impone dunque la necessità di individuare un filo conduttore, che questa ricerca propone di identificare con una precisa idea di letteratura. L’idea in questione, a cui è dedicato il primo capitolo di questa tesi, è quella di «letteratura assoluta», che sembra costituire il mito centrale dell’universo calassiano e giustificare l’organicità del «libro unico». Definiti i termini della questione, si è voluto con il secondo capitolo orientare la lettura dell’«opera in corso» verso la personale interpretazione che l’autore offre del mondo contemporaneo, connotato secondo lui dalla rottura del patto con il divino. Il terzo e ultimo capitolo si riallaccia al primo, confermando la centralità del concetto di letteratura assoluta: nella modernità, infatti, Calasso vede una netta predominanza del ruolo della letteratura, il cui compito è quello di costruire una sorta di compendio enciclopedico universale.