Abstract:
Il nome proprio richiama una molteplicità di significati nelle culture del Vicino Oriente antico: indica notorietà, reputazione e assicura una sopravvivenza del ricordo dopo la morte; cancellare il nome di qualcuno significa annullarne la possibilità di essere ricordato e quindi annientarlo definitivamente; assegnare o cambiare il nome a qualcuno è possibile solo a chi possiede una certa autorità su di lui; in alcune culture il nome è ritenuto strettamente collegato all’essenza di chi lo porta.
Questa tesi si propone di approfondire il significato del nome proprio nel mondo ebraico, esaminando il testo della Bibbia ebraica. Sono state studiate le occorrenze di assegnazione e cambiamento di nome nel libro della Genesi, evidenziando la loro formulazione sintattica, la presenza di una spiegazione etimologica, la natura di chi assegna e di chi riceve il nome. Le informazioni ottenute, elaborate anche in modo quantitativo, permettono di evidenziare somiglianze e diversità tra la mentalità ebraica nell’epoca post-esilica (probabile momento di composizione della Genesi) e quella delle altre culture del Vicino Oriente antico.