Abstract:
L’obiettivo di questo elaborato è di introdurre ed analizzare le politiche neoliberali implementate in Turchia tramite la presentazione di dicotomie che descrivono la situazione politica e sociale del paese e che fanno riferimento alle proteste dell’estate 2013, iniziate a Istanbul ed estese in breve tempo a tutto il paese.
I nuovi concetti economici, politici e filosofici che vennero stabiliti attraverso il neoliberalismo di stampo occidentale, richiesero una serie di modifiche all’interno del paese turco che vanno dall’instaurazione di un’economia di libero mercato e di investimento estero, a riforme in ambito legislativo, politico e sociale, intente ad adattare il paese a questo nuovo sistema.
Se da un lato le politiche neoliberali hanno portato ad un’apertura verso l’esterno con l’acquisizione di nuove tecnologie e una progressiva modernizzazione, dall’altro lo Stato non possiede più il ruolo di supervisore dei diritti e doveri del popolo, ma diventa oggetto del neoliberalismo e dei suoi interessi, in particolare economici e riservati ad una classe ristretta.
In termini sociologici, si mette quindi in discussione una rottura dello stato sociale (welfare), che nel caso turco ha peggiorato la fragile condizione sociale già inesistente, in particolare su piano etnico e culturale.
In Turchia si possono riscontrare diverse dicotomie in ambito sociologico, già esistenti in passato e che formano basi di divisioni ed ineguaglianza: si trovano concetti di democrazia contrapposti a comportamenti politici autoritari, il meticciamento della società che si scontra con lo spirito nazionalista kemalista, ed infine il tradizionalismo religioso si contrappone al secolarismo della Repubblica.
Purtroppo il neoliberalismo non ha risolto le ambivalenze sociali e politiche nel paese ed anzi ha acutizzato quelle esistenti e ne ha create delle nuove: il pubblico (infrastrutture e spazi) si contrappone alle politiche di privatizzazione; l’ineguale distribuzione della ricchezza produce una gerarchizzazione sociale più consistente, che vede l’élite in contrasto con la massa, la quale subisce lo sfruttamento del lavoro a basso costo e meno servizi alla società; inoltre si verifica un contrasto tra città globali come Istanbul, in continua trasformazione infrastrutturale, e città periferiche, sottosviluppate. Le politiche neoliberali hanno creato anche una sensibilizzazione sul tema dell’ecologia, che viene seriamente compromessa dalla costruzione di infrastrutture.
Il contesto in cui è nato il movimento OccupyGezi a fine maggio 2013, è dato dalla conseguenza di queste ambivalenze che hanno portato ad una insoddisfazione e frustrazione popolare.
Nella tesi verrà quindi rielaborato il contesto sociologico e politico turco tramite un’analisi storica e attuale degli avvenimenti, i quali conducono a comprendere cosa sia avvenuto nelle piazze di Istanbul e delle altre città turche, e come sia nato questo movimento. Per completare il mio studio ho tenuto delle interviste a quattro cittadini turchi a Istanbul nel mese novembre 2013.