Rating tradizionale e rating etico a confronto. Il caso italiano

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dc.contributor.advisor Cavezzali, Elisa it_IT
dc.contributor.author Favarato, Giulia <1989> it_IT
dc.date.accessioned 2014-02-03 it_IT
dc.date.accessioned 2014-03-29T10:44:21Z
dc.date.available 2015-04-07T13:58:28Z
dc.date.issued 2014-02-20 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/4299
dc.description.abstract In questo elaborato si illustra un argomento molto discusso in questi tempi: la sostenibilità ambientale, sociale e governativa. Si può parlare di eticità o sostenibilità in modo indistinto. Nella letteratura i due termini sono utilizzati come sinonimi. Sebbene siano state avanzate molte critiche a questo argomento, poiché la teoria classica afferma che il fine ultimo dell’impresa è creare profitto, tuttavia oggi si ritiene necessario, per il buon andamento dell’impresa, integrare le politiche aziendali con l’eticità. Tutte le società quotate hanno al loro interno una politica sostenibile, che va dalla trasparenza della politica dei dividendi nei confronti della clientela (per esempio Eni) al ricliclo dei rifiuti. Queste politiche, chiamate anche ESG (Environmental, Social and Governance), sono descritte nei siti internet delle varie società. Ogni società quotata ha nella propria home page la voce “sostenibilità”. Proprio grazie all’importanza che ogni impresa dà a questo tema, è sembrato interessante svilupparlo per comprendere ogni suo aspetto. Nel presente lavoro di tesi, si è trattato di Corporate Social Reponsibility, in ambito aziendale, e del corrispondente Socially Responsible Investment, in ambito finanziario. Dopo aver trattato questi due “strumenti” legati alla sostenibilità, si è introdotto un terzo “strumento” utile alla nostra analisi: il rating tradizionale e il rating etico. La domanda che ci siamo posti all’inizio dello studio è stata: “C’è un legame tra rating tradizionale e rating etico?” Secondo alcuni studi, l’impresa altamente sostenibile riesce ad avere vita più lunga e un costo del debito minore, poiché ritenuta più affidabile. In questo studio si è utilizzato il rating tradizionale come proxy del costo del debito per vedere se esiste una qualche connessione. Si è divisa la ricerca in due ambiti: a livello della singola società e a livello settoriale. A livello societario il rating etico è risultato essere non significativo, mentre a livello settoriale si è ottenuta una significatività. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Giulia Favarato, 2014 it_IT
dc.title Rating tradizionale e rating etico a confronto. Il caso italiano it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Economia e finanza it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Economia it_IT
dc.description.academicyear 2012/2013, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 822356 it_IT
dc.subject.miur SECS-P/09 FINANZA AZIENDALE it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.provenance.upload Giulia Favarato (822356@stud.unive.it), 2014-02-03 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Elisa Cavezzali (elisa.cavezzali@unive.it), 2014-02-17 it_IT


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