Abstract:
Uno studio della produzione dialettale e in lingua di Luciano Cecchinel, con particolare attenzione all’ultima raccolta “Sanjut de stran”, un percorso attraverso i referenti arborei e umani, alla ricerca delle istanze basilari della sua poetica e dei modelli più o meno espliciti, da Whitman a Pascoli, da Thoreau a Pasolini, con specifici affondi nei rapporti con Andrea Zanzotto, per arrivare a scoprire la persistenza di una vena resistenziale ed ecologica, che consente di leggere il poeta di Revine-Lago alla luce di linee ecocritiche di respiro globale, nell’era del disastro climatico. In appendice, una sezione fotografica restituisce visivamente alcuni dei paesaggi incontrati nello svolgimento.