Abstract:
Il mio lavoro di tesi parte da un'analisi relativa all'investimento diretto estero, attraverso il quale si costituiscono le imprese multinazionali. Mi sono soffermata su questo aspetto in quanto gli IDE svolgono un ruolo fondamentale nel processo di crescita delle economie in cui essi sono presenti, sia che si tratti di paesi investitori che riceventi. Ho analizzato poi lo sviluppo dei mercati attraverso tali investimenti esteri, delineando la differenza che intercorre tra quelli orizzontali e quelli verticali. Questo fenomeno è stato poi esaminato all'interno dei Paesi in via di sviluppo ed industrializzati, rivolgendo una particolare attenzione al territorio nazionale. Questa premessa è stata d'obbligo all'evolversi del mio percorso che si è concentrato sulle Multinazionali e le relative problematiche giuridiche, evidenziando come i loro comportamenti irresponsabili siano impuniti. Dall'analisi effettuata è emerso che uno svariato numero di compagnie transnazionali si trova coinvolto in gravi abusi e violazioni di diritti umani fondamentali, al solo scopo di ottenere profitto. Nonostante a livello internazionale si sia cercato di mettere in atto strumenti per regolamentare il comportamento irresponsabile delle multinazionali, questi non avendo carattere giuridicamente vincolante, non sono in grado di fermare l'ascesa delle imprese. Nel corso dell'elaborato sono stati valutati casi di comportamenti irresponsabili come Nike, Coca Cola, Walt Disney, McDonald's e Benetton analizzando come queste imprese pur di diminuire i propri costi ed aumentare così la propria competitività, abbiano attuato violazioni di diritti umani fondamentali, svolgendo la propria attività in paesi sottosviluppati, in cui poter godere di una inefficace legislazione in materia di diritti umani e in cui gli accessi alla giustizia sono difficoltosi. Di fronte a tali problemi, vi è la necessità di un efficace monitoraggio da parte degli Stati d'origine delle imprese, in quanto generalmente dotati delle necessarie competenze per tutelare i diritti umani fondamentali. Nel terzo capitolo si passa alla definizione di Corporate Social Responsibility, analizzandola nelle sue storiche definizioni di alcuni economisti, passando così alla sua attuale spiegazione contenuta nel Libro Verde della Commissione Europea. Dopo un'analisi dei principali strumenti internazionali quali Dichiarazione Tripartita di Principi sulle Imprese Multinazionali e la Politica Sociale dell'OIL, le Guidelines dell'OCSE, il Global Compact delle Nazioni Unite, le Norme sulla Responsabilità sociale delle Società Multinazionali e di altre imprese, ci si sofferma sulla Prospettiva dell'Unione Europea. Viene esaminata l'importanza anche delle iniziative nazionali, anche se attualmente poco diffuse, con una spiegazione dell'Alien Tort Claims Act, strumento americano per citare in giudizio le imprese multinazionali che effettuano abusi nelle sussidiarie estere. L'elaborato si conclude con i codici di condotta interni elaborati in modo volontario dalle imprese, che nel lungo periodo permettono a queste di migliorare la propria gestione ed avere maggiore produttività. In conclusione, oltre a voler fare apparire l'inefficacia del nostro quadro giuridico internazionale, si mostra che non si chiede all'impresa di diventare "altruista", ma di coltivare un egoismo intelligente in modo da essere vista come un soggetto più virtuoso.