Abstract:
Il presente elaborato, dopo una breve presentazione del bilancio di gruppo e delle teorie di consolidamento, si pone l’obiettivo di analizzare l’evoluzione del concetto di controllo esercitato da una impresa holding sulle proprie partecipate, al fine di determinare l’area di consolidamento di gruppo e, dunque, di redigere il rendiconto economico-finanziario. L’esposizione della presente tematica avviene mediante l’illustrazione dei principi contabili internazionali di riferimento, quali lo IAS 27 e l’IFRS 10.
Dapprima verrà esposto il contenuto dello IAS 27 e le relative disposizioni inerenti i criteri che portano alla considerazione o all’esclusione di una impresa controllata nella preparazione del bilancio di gruppo. In seguito verranno evidenziate le criticità relative a tale pronunciamento, le quali porteranno all’emanazione di un nuovo standard contabile, l’IFRS 10, che dal 1°gennaio 2013 lo sostituirà per quanto concerne la redazione del conto consolidato. Nello specifico, i problemi che conducono alla formulazione dell’attuale principio riguardano l’inclusione o l’estromissione dall’area di gruppo delle aziende in cui la società capo esercita un controllo di fatto. Quest’ultimo consiste nella capacità della società madre di dirigere le politiche operative e finanziarie delle imprese figlie sebbene non sussistano vincoli giuridici, quali il possesso di più della metà dei diritti di voto. La presenza di situazioni in cui si manifesta chiaramente l’esercizio di un controllo di fatto porta l’affermarsi di svariate posizioni legate alla definizione dell’area di consolidamento: società capo, in situazioni analoghe, adottano comportamenti opposti sulla scelta di considerazione o esclusione delle entità parti del gruppo. Comprensibilmente, due risultati opposti non sono accettabili in quanto riducono la comparabilità dei bilanci e potrebbero indurre gli utilizzatori degli stessi ad avere una percezione che si discosti dalla realtà. Il citato problema viene superato dal nuovo principio IFRS 10 che propone una nuova definizione di controllo, non più legata al possesso della maggioranza dei diritti di voto, ma ancorata alla presenza simultanea di tre fattori: l’esercizio di potere sul soggetto partecipato, l’esposizione o il diritto a rendimenti variabili derivanti dal coinvolgimento con l’impresa partecipata ed, infine, la relazione tra questi due elementi, ossia la capacità di utilizzare detto potere per influenzare detti rendimenti. Il presente elaborato approfondirà quanto sancito dallo standard IFRS 10 in merito al controllo ed illustrerà le modificazioni ad esso proposte, toccando anche i casi particolari delle società a destinazione specifica (SPE) e delle società d’investimento.
Inoltre, verrà analizzato un ulteriore pronunciamento, l’IFRS 12, inerente l’informativa sulle partecipazioni in altre società, in cui sono contenute le disposizioni sulla disclosure richiesta dall’IFRS 10 stesso.
Concludendo, verrà esposto un confronto tra gli standards IAS 27 ed IFRS 10, al fine di evidenziare quanto avvenuto in materia di evoluzione contabile.