Abstract:
La violenza di genere in Egitto è un fenomeno sociale molto complesso che affonda in parte le sue radici nella cultura patriarcale dilagante. Le donne sono spesso oggetto di abusi non solo da parte di membri della cerchia familiare,ma anche da parte di agenti dello Stato, comprese le forze di sicurezza il cui compito principale dovrebbe essere quello di proteggere i cittadini. Circa il 97% delle egiziane subisce in tenera età la mutilazione dei genitali esterni,pratica giustificata spesso come azione pia atta a custodire la castità e l'integrità morale della giovane fino al matrimonio. L'escalation violenta che a partire dalla rivoluzione accompagna le molestie sessuali di massa può essere considerata da un lato come il sintomo di un malessere sociale che il paese sta attraversando e dall'altra, come uno stratagemma architettato ad hoc per sedare le manifestazioni pubbliche.
Scopo della ricerca è quindi quello di individuare il legame tra la violenza di genere e le Autorità. Dopo aver illustrato le diverse sfaccettature in cui la violenza contro le donne si può articolare, la seconda parte della tesi studia la condizione giuridica delle stesse nel paese, sottolineando le riforme introdotte nel Diritto di famiglia egiziano a partire dal XIX secolo e i rapporti con la comunità internazionale. La terza e ultima parte, invece, analizza la struttura delle organizzazioni non governative operanti nel territorio per combattere contro la violenza di genere.Le interviste condotte sul posto a diverse NGO rilevano le difficoltà intraprese dalle stesse nel finanziare e portare a termine le proprie attività a causa di lunghi iter burocratici previsti dalla Legge. Si tratta quindi di capire in che modo la politica ( formata quasi esclusivamente da uomini)abbia interesse ad ostacolare l'intervento sul campo a tutela delle vittime di violenza e le campagne di sensibilizzazione al problema su vasta scala.