Abstract:
Il presente lavoro, dal titolo "Le notti romane di Giorgio Vigolo: saggio di edizione critica", sviluppa e amplia la ricerca avviata per l’elaborato della laurea triennale. Abbiamo voluto focalizzare l’attenzione su una delle opere più felici dello scrittore romano, i racconti delle "Notti romane" usciti da Bompiani nel 1960 e in veste ritoccata nel 1965. Abbiamo fornito l’edizione critica di quattro racconti ("Il Plutone casareccio", "Il sogno delle formiche", "La cena degli spiriti" e "Il pavimento a figurine"), tra i più interessanti anche perché particolarmente ricchi di materiale documentario e dunque filologicamente stimolanti.
Nella prima parte della tesi, offriamo un profilo biobibliografico dell’autore, per poi soffermarci sul giudizio della critica. Vigolo infatti attirò l’attenzione di interpreti del valore di Giacomo Debenedetti, Gianfranco Contini e Giuseppe De Robertis.
Passiamo poi a una riflessione sulle prose: indicando dapprima alcune costanti della tecnica compositiva vigoliana, per poi analizzare "La cena degli spiriti", un racconto esemplare per la ricchezza e la dinamicità della sua vicenda elaborativa.
Dopo aver esposto alcuni echi belliani presenti nelle prose, individuiamo alcuni temi che, come un filo rosso, attraversano la scrittura vigoliana; l’immaginario dello scrittore, nonostante sia in continuo movimento, rimane infatti ancorato ad alcune costanti come la luce e l’ombra, il sogno e il motivo della discesa agli inferi.
Nella seconda parte della tesi offriamo l’edizione critica dei quattro racconti con i chiarimenti ecdotici e i criteri legati alla filologia d’autore adattata allo specifico vigoliano. Tali scritti presentano infatti una genesi complessa la cui delicata ricostruzione è stata resa possibile attraverso lo studio analitico dei materiali a stampa, ma anche e soprattutto dai manoscritti e dattiloscritti inediti, conservati nell’Archivio Giorgio Vigolo della Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II di Roma.
Si è reso necessario escogitare il modo più efficace per rappresentare chiaramente il processo correttorio vigoliano attraverso le varie redazioni dei racconti.
Il lavoro offre, confidiamo, un contributo robusto in vista della auspicata edizione critica di quest’opera, nella speranza che le prose di questo autore possano ritrovare quel posto eminente nella nostra letteratura che la critica più avvertita va ormai invocando per Giorgio Vigolo.