dc.contributor.advisor |
Crotti, Ilaria |
it_IT |
dc.contributor.author |
Ceschin, Arianna <1988> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2013-10-09 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2013-12-03T12:19:49Z |
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dc.date.available |
2015-01-17T09:36:16Z |
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dc.date.issued |
2013-10-28 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/3815 |
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dc.description.abstract |
Paola Masino (1908-1989), scrittrice e giornalista, si distingue per uno spiccato anticonformismo anche sul piano letterario. Il padre, Enrico Alfredo, rappresenta per lei un solido punto di riferimento. Fondamentale sarà anche il legame con l’amico Luigi Pirandello, il primo intellettuale a notare il suo talento, e con Massimo Bontempelli, il compagno di una vita. Paola non accetterà mai la loro perdita.
L’esordio letterario avviene con la raccolta di racconti "Decadenza della morte"(1931), dove l’autrice sperimenta l’uso di immagini suggestive, dimostrando una perspicua attenzione per i colori. L'affetto per Roma emerge dallo splendido ritratto dedicato alla città, frutto di una profonda abilità narrativa della Masino. Il primo romanzo, intitolato "Monte Ignoso" (1931), indaga la follia materna della protagonista Emma e l’immaturità del marito Giovanni. Il dolore per un torbido passato provocherà la perdita di equilibrio e di identità dei personaggi. Li attenderà un tragico destino. L’analisi di un ambiente familiare degradato prosegue nell’opera "Periferia"(1933), dove i bambini di Quartiere Pannosa vivono attimi drammatici di violenza domestica. In mezzo a tanta sofferenza solo Romana sarà in grado di far loro riscoprire il significato dell'amore materno. Il romanzo presenta tratti in comune con il racconto "Un paio di occhiali", dell'antologia di scritti "Il mare non bagna Napoli" (1953) di Anna Maria Ortese. Entrambi analizzano il contrasto tra la desolazione della realtà e la ricchezza della dimensione del sogno. Il problema dell'identità, affrontato in "Periferia", caratterizza la tragedia "Enrico IV"(1924) di Luigi Pirandello. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
it_IT |
dc.rights |
© Arianna Ceschin, 2013 |
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dc.title |
«Veder chiaro è sempre stato il mio difetto»: Paola Masino, scrittrice e giornalista del Novecento. |
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dc.title.alternative |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Filologia e letteratura italiana |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Studi Umanistici |
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dc.description.academicyear |
2012/2013, sessione autunnale |
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dc.rights.accessrights |
closedAccess |
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dc.thesis.matricno |
817565 |
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dc.subject.miur |
L-FIL-LET/11 LETTERATURA ITALIANA CONTEMPORANEA |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
10000-01-01 |
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dc.provenance.upload |
Arianna Ceschin (817565@stud.unive.it), 2013-10-09 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Ilaria Crotti (icrotti@unive.it), 2013-10-21 |
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