The aim of this thesis work is to combine analytic philosophy with visual culture studies, mainly using Arthur Coleman Danto’s theories of art. I have analyzed the Dantian problem of indiscernible objects by broadening this issue to other fields (philosophy of history, paradox of fiction, theories of emotions). Subsequently, I have made a comparison between verbal and pictorial metaphors, focusing on the real epistemic contribution of this kind of tropes in Danto's thinking. Lastly, I have suggested an unusual connection between pictures and rhetoric, that is to say the link between Titian's Poesie and the so-called Renaissance Art of Memory.
Questo lavoro di tesi rappresenta un tentativo di coniugare la disciplina filosofica con quella storico-artistica, utilizzando in primis le teorie dello studioso americano Arthur Coleman Danto. Si sono analizzate dunque le modalità di funzionamento dell'opera d'arte in relazione al noto problema dantiano dell'indiscernibilità fenomenica tra un oggetto qualsiasi e la sua controparte artistica, estendendo il quesito anche ad altri campi della speculazione; in seguito ci si è soffermati sul rapporto tra metafore visive e linguistiche e sul problema del reale contributo epistemico di questi tropi nella visione di Danto; infine si è proposto lo studio di un legame inusuale tra immagini e retorica, ovvero l'incontro tra Tiziano Vecellio e la cosiddetta arte della memoria.