Abstract:
Questo lavoro si propone di realizzare un’analisi dei modelli di sviluppo esistenti e di ricostruire il percorso attraverso cui la stessa nozione di sviluppo abbia cambiato la sua accezione attraverso alcune significative fasi di riorganizzazione e ristrutturazione (e crisi?) realizzatesi all’interno nel sistema capitalista dalla fine degli anni ‘40 ad oggi. In una prospettiva storica si cercherà di ricostruire le trasformazioni relative alla nozione di sviluppo, che è passata da un significato universale e quindi applicabile globalmente, assunto nel secondo dopo guerra, agli stravolgimenti politici ed economici degli anni ’70 per arrivare alla crisi del debito e alle politiche neo-liberiste dei primi anni ’80. Inoltre la nostra analisi prenderà in considerazione il ruolo del movimento terzomondista e l’esperienza del socialismo reale (e le loro elaborazioni successive). Queste esperienze politiche si sono infatti rilevate elementi determinanti nell’interferire e contestare l’universalità del concetto di sviluppo occidentale e i suoi benefici, contribuendo allo stesso tempo a sviluppare teorie e approcci alternativi più “sostenibili”.
In fine si approfondirà il ruolo dei paesi emergenti (BRICS) e il loro contributo nel trasformare i rapporti Nord-Sud. In particolare le loro politiche di sviluppo saranno prese in considerazione anche come un possibile “laboratorio” per modelli o approcci alternativi alle teorie elaborate dall’occidente dal momento che questi paesi in alcuni casi hanno intrapreso un proprio percorso di sviluppo con “caratteristiche nazionali”. Come case-study si vuole analizzare la politica cinese verso i paesi in via di sviluppo e in particolare verso i paesi africani ed evidenziare quali siano le analogie e le differenze rispetto all’intervento occidentale.