Abstract:
La capacità di interagire con il lettore a livello intimo è un grande potere della lettura. Creare un filo rosso con il lettore è onore dell’autore del testo, ma preservare tale legame in traduzione è compito del traduttore il quale è una mente pensante e formata al conoscimento dei meccanismi in cui si esprime la cultura di partenza e alla resa nel linguaggio di destinazione. Esattamente la figura professionale cui ci si può affidare per rilevare i punti comuni dell’esperienza di lettura, qui individuati nelle emozioni.
Se è vero infatti che l’intima essenza dell’individuo consta, in parte, di peculiarità che ci rendono “tutti diversi”, sono quivi racchiusi anche sentimenti riconoscibili a livello universale e che ci rendono parte della stessa “umanità”, quelli che ci vedono in grado di provare le stesse emozioni. Durante il processo di lettura, si instaura un meccanismo di sollecitazione emozionale ad opera dell’autore originale; la traduzione emotiva si affida alle capacità del traduttore e pone tra le sue mani il dovere di analizzare ed interpretare l’emozione che riconosce posta dall’autore originario nel testo di partenza e riportarla, al meglio delle proprie possibilità e utilizzando ogni strumento di cui dispone, nel testo di arrivo. Questo sposterebbe il focus della sua opera dal contenuto, alla forma, fino all’emozione, o meglio si accetterebbe di plasmare i primi due a favore di quest’ultima, per approdare ad una nuova idea di fedeltà.
L’impiego delle scienze cognitive a sostegno di tale indagine è irrinunciabile. Solo ponendo la scienza che ci svela i meccanismi di funzionamento del cervello (che restano immutati a dispetto di chi siamo) a servizio delle teorie della traduzione potremo entrare in possesso di dati confrontabili utili a verificare questa ipotesi.
E’ stata pertanto avviata una sperimentazione empirica su come diverse strategie traduttive possano restituire risposte emotive differenti da parte dei lettori destinatari, attraverso la somministrazione di questionari self report. Il primo obbiettivo è verificare la corrispondenza tra le emozioni suscitate dalla lettura di un testo fonte da parte di lettori modello cinesi e da due diverse traduzioni in italiano da due campioni di studenti italiani. Il secondo è di confrontare la soglia di interesse nutrito dai gruppi partecipanti nei confronti delle diverse versioni del brano, e quando invece di interesse si è generata incomprensione nel confronto dei contenuti e della forma.