Abstract:
Il lavoro di ricerca, concentra la sua analisi sulla Linea 1 della metropolitana di Napoli, nota come la Metro Art. La particolarità di questa infrastruttura è quella di intervenire nello spazio urbano non solo dal punto di punto di vista funzionale, ma anche in termini di rivalorizzazione dei contesti attraversati. Le stazioni della Linea 1 sono nate da un’idea strategica mirata a inserire l’azione creativa di artisti nazionali e internazionali come valore aggiunto allo spazio architettonico della metropolitana. È importante sottolineare che gli spazi espositivi non sono stati “riempiti” aposteriori, ma che gli artisti hanno partecipato attivamente alla fase di progettazione della struttura. L’utilizzo di diversi linguaggi artistici e architettonici in funzione del singolo contesto di intervento (il quartiere), assieme all’attiva partecipazione degli artisti sono le principali innovazioni di questo caso di studio. Il risultato è quello di un luogo d’arte [non] comune ovvero di un museo obbligatorio dove la produzione artistica contemporanea si impone allo spettatore senza la mediazione degli spazi espositivi tradizionali.
Nel primo capitolo, dopo una breve nota sui principali elementi del contesto partenopeo, si presentano i tre principali temi teorici che saranno poi utilizzati nel terzo capitolo come criteri guida per la descrizione analitica delle singole stazioni. In particolare ci si sofferma sui concetti di spazio pubblico; non luogo; territorialità; arte e rigenerazione urbana e rapporto opera/spettatore.
Nel secondo capitolo, si offre una descrizione circa le modalità operative relative alle diverse fasi del progetto Metro Art: ideazione, progettazione ed esecuzione. Inoltre, il capitolo dedica un paragrafo al ruolo della committenza pubblica nella promozione dell’arte contemporanea sottolineando l’importanza di alcune esperienze precedenti e concomitanti tese alla valorizzazione dei nuovi linguaggi artistici.
Nel terzo capitolo si propone una dettagliata descrizione analitica delle singole stazioni della metropolitana dell’arte. Il criterio utilizzato nella descrizione è stato quello di rintracciare le ragioni che sono state oggetto di studio nel primo e nel secondo capitolo. In particolare: il rapporto tra artisti e città, tra l’opera d’arte e l’architettura in relazione all’identità dell’area urbana e in relazione al luogo d’arte [non] comune: la metropolitana e le relazioni tra le personalità coinvolte nel processo di progettazione ed esecuzione delle stazioni. È importante sottolineare che nell’analisi si è partiti dal concetto che queste non sono state intese solo come spazi funzionali della mobilità cittadina ma anche come luoghi evocativi di un’identità collettiva in continua (ri)strutturazione e (ri)significazione.
Con riferimento alle fonti nel primo capitolo si è privilegiato la letteratura accademica di riferimento circa i temi teorici trattati. La stesura del secondo capitolo e del terzo capitolo oltre ad essere fondata su testi di natura accademica, si basa anche su fonti di natura diversa: articoli di giornale, riviste e atti di convegni sul tema.