Donne ritratte a Venezia nel Quattrocento e primo Cinquecento. Da assenti giustificate a spose allegoriche.

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dc.contributor.advisor Frank, Martina it_IT
dc.contributor.author Gallo, Mariangela <1985> it_IT
dc.date.accessioned 2013-10-08 it_IT
dc.date.accessioned 2013-12-03T12:17:06Z
dc.date.available 2015-01-17T09:36:12Z
dc.date.issued 2013-10-30 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/3613
dc.description.abstract Lo studio del ritratto è un modo efficace per delineare sia il percorso artistico di un luogo che i mutamenti sociali, politici e storici che avvengono in tale luogo. Data la natura prettamente sociologica del ritratto, questo non costituisce solo un mezzo di analisi stilistica, bensì un completo ed efficace specchio dell’intera società da cui viene proposto. Il ritratto femminile è un ulteriore indicatore sociale e culturale dato che il ruolo che si attribuisce alla donna e la sua conseguente rappresentazione riflettono il carattere dell’ambiente circostante. Il ritratto e il suo significato cambiano quindi in relazione alla struttura di un luogo e riflettono ogni cambiamento e passaggio che attraversa la società in questione. La stessa fortuna che il ritratto riscuote a Venezia durante il Quattrocento è indicatrice di alcuni tratti sociali salienti dei veneziani. Il governo è strettamente legato al patriziato e la conseguenza di questo monopolio politico connesso alla genealogia è l’ossessione per il lignaggio. Tutto ciò, oltre ad essere registrato nel documenti e celebrato nelle notizie storiche, viene descritto nei ritratti. La ritrattistica è indissolubilmente connessa alla politica. La fioritura del genere corrisponde infatti al periodo post-serrata, in cui il meccanismo politico si consolida e con esso la necessità di esibire le proprie origini. La mancanza di figure femminili è un' ulteriore riprova della funzione politica del ritratto. Le donne, in quanto madri, erano ovviamente indispensabili per il perpetuarsi della famiglia, ma il loro ruolo rimane limitato alla sfera privata, un ambito escluso dalle celebrazioni. Il ritratto commemora la grandezza di un casato, non del singolo individuo. Le inclinazioni individuali vengono arginate a favore delle necessità collettive. Così una presenza femminile, madre reale o potenziale, avrebbe potuto alludere a qualche ambizione dinastica incompatibile con l’idea di Repubblica. Oltre alle ragioni che giustificano l’assenza femminile nei ritratti, vorrei focalizzarmi sui mutamenti in atto a Venezia tra Quattro e Cinquecento, risultato di una combinazione di eventi che si scontrano e si amalgamano con i caratteri della società veneziana e di come sia possibile leggere questo cambiamento attraverso il graduale inserimento delle figure femminili, sia come bellezze ideali che come protagoniste riconoscibili di ritratti. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Mariangela Gallo, 2013 it_IT
dc.title Donne ritratte a Venezia nel Quattrocento e primo Cinquecento. Da assenti giustificate a spose allegoriche. it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Storia delle arti e conservazione dei beni artistici it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2012/2013, sessione autunnale it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 826180 it_IT
dc.subject.miur L-ART/02 STORIA DELL'ARTE MODERNA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.provenance.upload Mariangela Gallo (826180@stud.unive.it), 2013-10-08 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Martina Frank (martina31@unive.it), 2013-10-21 it_IT


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