Abstract:
La recente crisi finanziaria del 2007-2009 è stata l’evento economico più grave dopo la Grande Depressione. All’indomani della crisi, si evidenziano una certa continuità e analogia tra le risposte alla Grande Depressione e quelle alla Grande Recessione. L’elaborato offre un’analisi delle risposte della politica monetaria, in particolar modo l’attenzione è rivolta al Quantitative Easing, misura di politica monetaria espansiva attualmente adottata dalla Fed e considerata non convenzionale. L’analisi effettuata porta a pensare che in realtà non si tratti di una misura “nuova”: una forma di Quantitative Easing ante litteram è riscontrabile nel breve programma di acquisti di asset avviato dalla Fed nel 1932, in risposta della crisi di liquidità del sistema.
Il capitolo I tratta dell’Istituzione della Federal Deposit Insurance o assicurazione federale sui depositi, adottata nel 1933 sotto l’amministrazione Roosevelt. La misura si rivelò efficace nell’arginare il fenomeno delle corse agli sportelli e nel ricostruire la fiducia del pubblico verso il sistema bancario.
Oggetto del Capitolo II sono il programma di acquisti di assets del 1932 e l’uscita dal Gold Standard, supposto vincolo per l’adozione di politiche monetarie espansive. Si evidenziano poi i principali effetti della decisione di Roosevelt di sospendere la convertibilità dollaro/oro.
Il Capitolo III offre l’analisi dell’odierno programma di acquisti di asset avviato dalla Fed a partire dal 2008, e ancora in corso, sotto la Chairmanship di Ben Bernanke. Si illustrano le misure di emergenza avviate dalla banca centrale a ridosso dello scoppio della crisi, nonché le varie fasi del QE con attenzione particolare alla strategia di uscita della Fed.
Il Capitolo IV infine, opera una confronto tra il Quantitative Easing del 1932 e quello odierno, cercando di evidenziare eventuali analogie o discrepanze negli effetti. Per quanto riguarda il QE odierno, il bilancio risulta necessariamente provvisorio in quanto il programma è ancora in corso.