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Con lo svilupparsi di cambiamenti strutturali come la liberalizzazione finanziaria e la globalizzazione dei sistemi finanziari, i policy maker hanno iniziato sempre più ad interessarsi alla stabilità finanziaria. Avvenimenti quali la crisi del Long-Term Capital Management, la bolla speculativa informatica del nuovo millennio e, soprattutto, la crisi finanziaria globale iniziata nel 2007 hanno rimarcato la necessità di comprendere la relazione tra sistema finanziario ed economia reale.
Attraverso una revisione della letteratura accademica circa definizione e natura della stabilità dei sistemi finanziari, si procede al calcolo di un Indice di Stress Finanziario per gli USA e uno per l'Eurozona. Tale strumento risulta utile in più campi: in ambito accademico, per studiare i collegamenti tra stabilità finanziaria, stabilità monetaria ed economia reale; in ambito istituzionale, per calcolare lo stato di salute di un sistema finanziario al fine di decidere tempo e natura degli interventi di politica economica; in ambito aziendale, come strumento aggiuntivo per la valutazione degli investimenti.
La scelta delle variabili che compongono gli indici si basa sulle best practice internazionali. Le variabili sono pesate mediante l'utilizzo della Principal Component Analysis (PCA), una tecnica econometrica, destinata alla riduzione della dimensionalità dei dati, che coglie i principali trend nascosti nella nuvola di osservazioni relative alle variabili di input.Questo elaborato approfondisce il tema della stabilità dei sistemi finanziari. Attraverso una revisione della letteratura accademica circa la sua definizione e la sua natura, si arriva al calcolo di un Indice di Stabilità Finanziaria per gli USA e uno per l'Eurozona. Tale strumento risulta utile in più campi: in ambito accademico, per studiare i collegamenti tra stabilità finanziaria, stabilità monetaria ed economia reale; in ambito istituzionale, per calcolare lo stato di salute di un sistema finanziario al fine di decidere tempo e natura degli interventi di politica economica; in ambito aziendale, come strumento aggiuntivo per la valutazione degli investimenti.
Con lo svilupparsi di cambiamenti strutturali come la liberalizzazione finanziaria e la globalizzazione dei sistemi finanziari, i policy maker hanno iniziato sempre più ad interessarsi alla stabilità finanziaria. Avvenimenti quali la crisi del Long-Term Capital Management, la bolla speculativa informatica del nuovo millennio e, soprattutto, la crisi finanziaria globale iniziata nel 2007 hanno rimarcato la necessità di comprendere la relazione tra sistema finanziario ed economia reale.
Attraverso una revisione della letteratura accademica circa definizione e natura della stabilità dei sistemi finanziari, si procede al calcolo di un Indice di Stress Finanziario per gli USA e uno per l'Eurozona. Tale strumento risulta utile in più campi: in ambito accademico, per studiare i collegamenti tra stabilità finanziaria, stabilità monetaria ed economia reale; in ambito istituzionale, per calcolare lo stato di salute di un sistema finanziario al fine di decidere tempo e natura degli interventi di politica economica; in ambito aziendale, come strumento aggiuntivo per la valutazione degli investimenti.
La scelta delle variabili che compongono gli indici si basa sulle best practice internazionali. Le variabili sono pesate mediante l'utilizzo della Principal Component Analysis (PCA), una tecnica econometrica, destinata alla riduzione della dimensionalità dei dati, che coglie i principali trend nascosti nella nuvola di osservazioni relative alle variabili di input. |
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