Abstract:
A fronte della rapida evoluzione dello scenario demografico che negli ultimi decenni ha caratterizzato con tendenze comuni i cosiddetti “Paesi sviluppati” (in particolare con riferimento alla diminuzione generalizzata dei tassi di mortalità, alla diminuzione dei tassi di natalità e al conseguente fenomeno dell’invecchiamento della popolazione), l’elaborato si propone di indagare le problematiche legate alla crescente esposizione al rischio di longevità (longevity risk) da più punti di vista: quello del singolo individuo, degli emittenti di schemi previdenziali privati e degli assicuratori e riassicuratori. Nel capitolo 1, si descrivono le rendite vitalizie (immediate e differite) considerate, tra gli strumenti a disposizione del singolo, i più adatti a fronteggiare tale tipologia di rischio di lungo termine; si indagano la recente tendenza dei fondi pensione al passaggio verso schemi di tipo Defined Contribution, in grado di coprirli maggiormente dal longevity risk, e le tecniche di de-risking più diffuse; infine ci si concentra sulla prospettiva degli assicuratori e riassicuratori per analizzare le due componenti di incertezza legate alla futura evoluzione della mortalità (di tipo pooling e non-pooling), e per esporre gli sviluppi più recenti del mercato della longevità, visto come soluzione finale di condivisione con l’intero mercato finanziario del rischio longevità di tipo aggregato. Nel capitolo 2 si affronta l’applicazione di processi di Risk Management (RM) in ambito assicurativo, in particolare si analizzano le fasi di identificazione e quantificazione del longevity risk (con un focus sugli approcci deterministico e stocastico alla valutazione del rischio) e le azioni di RM più diffuse (contratti di riassicurazione). Nel capitolo 3 si presenta un’altra tipologia di prodotti assicurativi di recente sviluppo (la cui crescita risulta incentivata dalle tendenze demografiche di cui sopra), le polizze Long Term Care (LTC), che dal punto di vista dell’emittente pongono il problema della gestione, oltre che dell’incertezza sui futuri trend di mortalità (longevity risk), anche del cosiddetto “disability risk”. Dopo una sintetica panoramica sulla situazione dell’assistenza LTC in Italia, si ripercorrono le fasi di costruzione di un modello di valutazione del rischio demografico, dalla definizione del modello probabilistico, alla costruzione di un set di probabili scenari evolutivi, alla scelta della grandezza economica per l’analisi dell’impatto monetario del rischio in questione. Nel capitolo 4 si implementa un’analisi di sensitività rivolta a verificare le conseguenze dell’attribuzione di diversi sistemi di pesi agli scenari evolutivi ipotizzati, nell’ambito dell’applicazione di un approccio stocastico alla valutazione del rischio demografico di un portafoglio di polizze Long Term Care di tipo Stand alone.