Abstract:
L’elaborato è incentrato sull’analisi del caso Dolomiti Contemporanee, laboratorio d’arti visive in ambiente operante, prevalentemente nel Bellunese. L’ideatore e curatore è l’architetto Gianluca D’Incà Levis che dichiara di lavorare sulle risorse inespresse, avendo concepito così alcuni ex spazi industriali. La prima edizione di Dolomiti Contemporanee, nel 2011, si è tenuta nell’ex polo chimico di Sass Muss, nel comune di Sospirolo poco distante dalla città di Belluno. L’edizione 2012 (DC next) ha avuto luogo in una ex fabbrica di occhiali a Taibon Agordino (BL). Da ottobre 2012 Dolomiti Contemporanee gestisce uno spazio permanente: la ex scuola elementare di Casso (PN), sopra la diga del Vajont. Anche altri luoghi sono stati coinvolti in maniera sporadica. Attraverso residenze di artisti, il progetto si articola in cicli di mostre, nel periodo estivo, in cui le opere d’arte sono create in loco con materiali messi a disposizione da aziende locali o trovati in ambiente. Fondamenti di Dolomiti Contemporanee sono: la lotta contro la visione stereotipata della montagna e la costruzione di una vasta rete di contatti che rende il progetto sostenibile e penetra il tessuto economico del territorio. La tesi esplora anche altre declinazioni del rapporto tra arte contemporanea e montagna/natura in Veneto e Trentino Alto Adige.