Abstract:
La tesi si propone l’obiettivo di analizzare quello che ad oggi risulta uno degli strumenti più innovativi di finanza etica: il social bond. Questo strumento, con le sue diverse accezioni, è solo l’ultimo dei tanti che si sono presentati nella storia di questo filone della finanza, definito alternativo a quello tradizionale. In particolare si cerca di capirne gli obiettivi, il funzionamento, e soprattutto il ritorno, finanziario e non, che deriva da questo tipo di investimento attraverso l’analisi di un caso empirico italiano: il caso di Ubi Banca.
Inizialmente si prova a dare una definizione all’espressione “Finanza etica”, un connubio particolarmente curioso, che attualmente ha un’importanza non di poco conto e sempre più in espansione a livello mondiale. Anche se in generale si può definire come una finanza alternativa a quella tradizionale, dare una definizione ben precisa a questa concezione è difficile, in quanto vi sono esperienze diverse e principi diversi a seconda della storia e della cultura di ogni singolo paese. Da questo paragrafo emerge di conseguenza la nascita di istituti di credito alternativi a quelli tradizionali che svolgono la loro attività sulla base di principi etici e si fa una panoramica generale di questi e dei diversi strumenti a loro disposizione.
Successivamente si passa ad un approfondimento di uno dei temi caldi della finanza etica, l’impact investing come processo di Socially Responsible Investing. È proprio all’interno di questo che troviamo lo strumento del Social Bond, denominato Social Impact Bond nel Regno Unito e negli Usa e semplicemente Social Bond in Italia. Nonostante il nome simile si scoprirà come in realtà sono strumenti che hanno alla base caratteristiche ed un funzionamento sostanzialmente diverso mettendo in luce le diverse esperienze dei paesi stranieri in cui è stato adottato.
Il lavoro termina con l’esame del caso pratico di Ubi Banca, una banca dai connotati tradizionali ma che dai primi mesi del 2012 ha emesso diversi social bond, a favore del Terzo settore, accolti dagli investitori con particolare euforia ed entusiasmo. Si cercherà di capire tuttavia se, al di là del primo impatto, questi strumenti finanziari portino effettivamente un rendimento nelle tasche degli obbligazionisti che lo hanno sottoscritto, o se si tratta in fin dei conti di pura beneficenza per il risparmiatore e di ritorno d’immagine per la banca.