Studio dei materiali e tecnica esecutiva del pittore veneto Ippolito Caffi (1809-1866)

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dc.contributor.advisor Izzo, Francesca Caterina <1982> it_IT
dc.contributor.author Casellato, Veronica <1987> it_IT
dc.date.accessioned 2013-06-09 it_IT
dc.date.accessioned 2013-12-03T10:55:47Z
dc.date.available 2015-01-17T09:36:08Z
dc.date.issued 2013-06-28 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/3359
dc.description.abstract Questo lavoro di tesi si è focalizzato sull’identificazione dei materiali e della tecnica pittorica utilizzati dal pittore veneto Ippolito Caffi (1809-1866) , artista attivo dagli anni ’30 del XIX secolo. I dipinti, oggetto di studio, in particolare, sono stati eseguiti tra il 1837 e il 1863. Il 1800 è un secolo di grandi cambiamenti, segnato da nuove scoperte in ambito chimico, progressi degli studi ottici ed innovazioni tecniche. Quest’ ultime riguardano il campo artistico per la nascita dei telai meccanici, l’inizio della sintesi chimica di nuovi pigmenti e l’industrializzazione dei materiali per la pittura, come i pennelli a punta piatta, sedie per pitture e supporti di dimensioni standard già pronti. Le opere sono state analizzate attraverso l’ausilio di differenti tecniche analitiche, quali la microscopia ottica (MO) ed elettronica a scansione (FEG-ESEM) con microanalisi EDS, la micro-spettrofotometria infrarossa in trasformata di Fourier (u-FTIR) e la gascromatografia abbinata alla spettrometria di massa (GC-MS). I risultati ottenuti hanno permesso di individuare i pigmenti e i leganti utilizzati dall’artista. I dati indicano che Caffi ha utilizzato sia pigmenti tradizionali ( come ad esempio il giallo di Napoli, le terre rosse, la terra d’ombra e l’ ocra gialla) che quelli di sintesi (come il bianco di zinco, il blu di Prussia, il blu di cobalto , il giallo di cromo e di cadmio, il blu oltremare artificiale e il verde smeraldo). Sono stati individuati i leganti delle opere in esame, che risultano essere state eseguite con leganti di natura lipidica (olii siccativi) e di natura proteica. Inoltre è stato possibile individuare prodotti sintetici (quali resine metacriliche) utilizzate presumibilmente in fase di restauro nel XX secolo. La conoscenza dei materiali e della tecnica del Caffi ha particolare interesse in quanto la tecnica pittorica dell’artista così come la tecnica della pittura veneta della prima metà dell’Ottocento, sono poco indagate. In questo modo si iniziano anche ad acquisire dati sull’accoglimento in Italia delle novità prodotte dall’industria europea nel campo dei “prodotti per le belle arti”. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Veronica Casellato, 2013 it_IT
dc.title Studio dei materiali e tecnica esecutiva del pittore veneto Ippolito Caffi (1809-1866) it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Scienze chimiche per la conservazione e il restauro it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2012/2013, sessione estiva it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 810877 it_IT
dc.subject.miur CHIM/01 CHIMICA ANALITICA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.provenance.upload Veronica Casellato (810877@stud.unive.it), 2013-06-09 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Francesca Caterina Izzo (fra.izzo@unive.it), 2013-06-17 it_IT


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