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La Figura dell' Outsider nelle Opere Principali di Richard Wright
La tesi descrive l'evoluzione della figura dell'outsider nelle opere principali di Richard Wright: Native Son (1940), Black Boy (1945) e The Outsider (1953); viene anche inclusa la novella The Man Who Lived Underground (1942). Un outsider può essere definito come una persona non accettata come membro di un gruppo, che si sente diversa dalle persone accettate come membri. Bigger Thomas, Richard, Cross Damon e Fred Daniels sperimentano un distacco dal loro ambiente sociale e si trovano al di fuori di tre diversi gruppi: la loro famiglia, la loro comunità e la comunità dominante (bianca); inoltre, sperimentano un distacco a livello della propria identità. La tesi investiga la natura di questo distacco e la ribellione dell'outsider verso un ambiente ostile, considerando anche il profondo impatto che l'esistenzialismo ha sullo sviluppo intellettuale di Wright. L'identità razziale riveste un ruolo importante, considerando che è la principale causa della drammatica esistenza che l'outsider non riesce a tollerare. È possibile notare una connessione esistenzialista tra Native Son, The Man Who Lived Underground, Black Boy e The Outsider, anche se Wright venne in contatto con gli scrittori esistenzialisti francesi soltanto prima di scrivere The Outsider. Angoscia e paura, sentimenti negativi dovuti alla restrizione di libertà e perdita di speranza, perseguitano l'outsider che combatte per un' esistenza autentica (basata su una reale comprensione del mondo). La dissertazione propone anche una breve analisi del prologo e dell'epilogo di Invisible Man (Ellison, 1952), essenziale per avere un'idea più precisa di che cosa sia l'invisibilità, una condizione che corrisponde ad un'esistenza anonima basata su stereotipi e che scatena la ribellione dell'outsider.
L'analisi sfrutta la tecnica del close reading, concentrandosi sui passaggi più significativi di ogni testo. I capitoli principali sono suddivisi in quattro sezioni, relative al distacco che l'outsider sperimenta verso la sua famiglia, la sua comunità, la comunità dominante e la sua stessa identità. I romanzi, l'autobiografia e la novella sono esaminati con l'intento di sottolineare e capire lo sforzo teleologico compiuto da Bigger, Richard, Fred e Cross, che combattono per la creazione di nuove reti sociali in un contesto razzista, generando un mondo governato da nuove regole. Come risultato, è stato possibile ottenere una quantità sostanziale di dati relativi a una serie di temi ricorrenti che riguardano le azioni e le reazioni dell'outsider, come il ricorso alla violenza o l'impossibilità di tollerare e sfruttare gli stereotipi. L'analisi dimostra l'esistenza di una connessione tra i protagonisti delle opere menzionate.
Lo studio dimostra come la figura dell'outsider e le sue implicazioni esistenzialiste siano non soltanto pertinenti al romanzo The Outsider, ma si sviluppino con Bigger, Richard e Fred, che combattono per stabilire la loro identità e ottenere libertà di azione. L'outsider è un individuo eccezionale dotato di qualità uniche e la sua tragica ricerca di un'esistenza autentica in un contesto razzista riveste un ruolo importante nei lavori di Wright. |
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