Abstract:
Nello scenario contemporaneo ormai globalizzato, dominato dalla velocità delle comunicazioni e dai progressi della tecnologia, le risorse energetiche e naturali rappresentano per le potenze nazionali la fonte primaria su cui investire le proprie forze ed estendere la propria influenza. I repentini processi di sviluppo in atto nelle aree in passato identificate con l’acronimo di ‘Terzo Mondo’ influiscono sugli equilibri mondiali e pongono l’attenzione su zone in passato ininfluenti ma che potrebbero giocare un ruolo decisivo nei futuri conflitti geopolitici. È così che il Sud Est Asiatico, tormentato in passato prima da colonizzatori e in seguito soggetto al centro di strategie di influenza nell’epoca del bipolarismo della Guerra Fredda, diventa centrale nella partita riguardante le risorse energetiche e naturali, ormai bramate dalle nazioni emergenti che si collocano attorno al Mar Cinese Meridionale. Il processo di sviluppo ormai innescato genera una corsa alla conquista di atolli e isolotti rimasti per lungo tempo disabitati e poco considerati ma il cui possesso potrebbe oggi garantire una supremazia sul mare ed una esclusiva gestione di giacimenti minerari sommersi. Le diatribe politiche e gli scenari in atto sono influenzati da attriti e rancori passati che animano il dibattito tra le potenze coinvolte che rivendicano in primis diritti e sovranità risalenti ad un passato talvolta difficile da appurare perché remoto. Rivendicazioni di sovranità che in realtà celano il bisogno e la volontà di voler estendere il più possibile il proprio controllo sugli spazi territoriali e marittimi. Il Mar Cinese Meridionale diventa così essenziale per lo sviluppo ed il perdurare di stati, come il Vietnam, le Filippine o la potenza cinese stessa, che negli ultimi decenni hanno registrato un alto incremento della popolazione e uno sviluppo industriale ed economico senza precedenti. Il punto focale è rappresentato perciò dalle risorse naturali ed energetiche, in particolare risorse ittiche fondamentali per il sostentamento di tutto il Sud Est Asiatico prevalentemente dedito alla pesca, e risorse minerarie quali petrolio ed idrocarburi necessari in nazioni altamente abitate e caratterizzate da un vorace insostenibile sviluppo. Il Mar Cinese Meridionale diventa così il punto focale attorno al quale si articolano le varie dinamiche statali, che incidono inevitabilmente sugli equilibri regionali, che a loro volta si ripercuotono a livello internazionale. Analizzare dunque le potenzialità del mare in questione diventa lo scopo primario, in particolar modo le risorse ittiche e minerarie, richiamando l’attenzione anche sulle dinamiche internazionali che ivi influiscono, come le varie fasce di influenza nazionali e internazionali sul mare, per poterne assicurare la protezione e la salvaguardia contro lo sfruttamento libero ed indiscriminato. Non vanno tralasciati però i soggetti statali che lì convivono, accennando alle dispute passate e presenti, agli attriti irrisolti ma cercando tra questi di descrivere le vie alternative finora adottate per favorire la cooperazione regionale su tematiche quali la salvaguardia dell’ambiente costiero e marino, in un ecosistema variegato e fragile qual è il Mar Cinese Meridionale.
Parole chiave: Mar Cinese Meridionale, dispute, risorse ittiche, risorse minerarie, cooperazione regionale.