Abstract:
La società è costruita da reti di comunicazioni linguistiche che permettono scambio culturale tra i suoi componenti. Attraverso questo lavoro di ricerca, si è voluta indagare la possibilità di pratiche didattiche relative all’insegnamento della cultura italiana, proponendo un percorso linguistico-interculturale teso ad avvicinare apprendenti L2 alla società italiana in maniera più autentica possibile.
Si è valutata la necessità di affrontare il tema dello stereotipo: È inevitabile ricorrere a generalizzazioni quando si parla della cultura di un popolo? Per rispondere a questo quesito, si è tracciato un percorso di alcune teorie e sperimentazioni significative della seconda metà del Novecento per meglio comprendere il fenomeno della creazione di clichè e dell’attribuzione dell’identità a sé e all’”altro da sé”.
Si è considerato sia quel tipo di stereotipo presente negli occhi dello straniero rivolti ad una cultura che conosce poco e per sentito dire, sia quello che invece attraversa tutte le culture e società. Gli stereotipi che ho preso in considerazione ruotano attorno alla classificazione di genere: “donna”, “uomo”, “famiglia”, concetti base di qualsiasi società, che al contempo caratterizzano ogni società in maniera peculiare. Il lavoro da svolgere in classe si articola pertanto non solo su stereotipi riferiti alla cultura italiana, ma anche sulla decostruzione dello stereotipo in sé. Nel contesto della classe composta da apprendenti L2 di varia provenienza, viene chiesta agli studenti anche una riflessione sulla propria cultura nonchè un confronto con le culture degli altri.
Nella proposta didattica, si è cercato di mantenere fede a due linee principali: come evitare la banalizzazione, selezionando materiali idonei, e come aggirare il pericolo della lezione frontale, dando la possibilità agli studenti di interagire con i materiali. Come sfondo teorico si è scelto l’approccio comunicativo, dando più ampio spazio possibile a dialogo, confronto e libera espressione, oltre all’approccio interculturale, per rendere consapevoli gli studenti che il concetto di stereotipo è trasversale alle culture.