Abstract:
Con la consapevolezza che “si conserva solo quello che si conosce”, lo scopo della tesi è indirizzato al riconoscimento dei materiali componenti l’opera Codex Vitae di Anna Moro Lin e al loro stato di conservazione attuale. Per raggiungere tale obiettivo, oltre all’intervista con l’artista, che costituisce una fonte diretta di informazioni utili a ricostruire l’adatta parte storiografica dell’opera, sono state eseguite una serie di indagini scientifiche. L’iter diagnostico ha previsto una prima fase di “visione” e documentazione fotografica volta a mettere in luce la tecnica artistica e le problematiche dell’opera. Su queste basi, è stato steso un progetto diagnostico che raccoglie una serie di indagini quali: spot test, colorimetrica, SEM-EDS, FTIR-ATR, GC-MS. Queste analisi sono state effettuate su campioni prelevati dall’opera, su campioni non facenti parte del capolavoro finale, precisamente da una tessera del mosaico non inserita nella composizione per volontà dell’artista e da un pezzo di cartone avanzato in seguito alla creazione dell’opera. Sul campione prelevato dal cartone sono state effettuate analisi SEM-EDS, FTIR-ATR anche dopo l’eliminazione della riserva alcalina per la reazione con l’ acido cloridrico; tale azione è stata necessaria in quanto il segnale generato dalla vibrazione dei fillers copriva il segnale creato da altri gruppi funzionali presenti nelle fibre cellulosiche. Le analisi condotte in questo studio forniscono dati importanti circa la complessità delle tecniche di esecuzione e dei materiali utilizzati, specialmente nel caso degli inchiostri dei giornali incollati sulla superficie dei tasselli che compongono l’opera. L’insieme delle analisi hanno rilevato modifiche importanti a livello degli strati che si trovano sul retro delle tessere causate principalmente sia dalla presenza di colla bicomponente utilizzata nell’incollare le tessere su un supporto rigido per l’esposizione dell’opera, sia dalla presenza dell’ambiente non adatto alla conservazione.