Abstract:
In questa tesi viene analizzato il processo di transizione della Serbia, dal "mercato socialista" all'economia di "libero mercato", con una particolare attenzione al fenomeno della delocalizzazione delle imprese italiane nelpaese, verificatosi negli ultimi anni, ricostruendo la mappadelle più importanti aziende italiane presenti sul mercato serbo.
La tesi è divisa in sei capitoli. Il primo capitolo espone le nozioni basilari necessarie per comprendere il fenomeno della delocalizzazione, contestualizzandolo nel tempo e cercando di inquadrarne gli aspetti generali e la sua evoluzione.
Il secondo capitolo passa in rassegna gli eventi che hanno portato alla disgregazione della Jugoslavia, le cause di essa e il contesto delle guerre, dal 1991-1999. Le informazioni generali sulla Serbia sono contenute nel terzo capitolo, mentre il capitolo successivo riguarda gli investimenti esteri presenti nel paese, il loro ruolo e la loro importanza per l'economia. Viene inoltre descritto il quadro giuridico che agevola l'ingresso dei capitali esteri, in particolare i vantaggi fiscali che il governo serbo offre agli investitori stranieri.
Il quinto capitolo è dedicato alle interviste fatte ai più importanti rappresentanti del governo serbo, nonché ai maggiori investitori stranieri presenti nel paese, sull'importanza degli investimenti esteri per la Serbia e sulle prospettive future.
Infine, l'ultimo capitolo della tesi analizza il rapporto commerciale tra la Serbia e l'Italia, focalizzandosi sui maggiori investimenti italiani fatti nel paese negli ultimi dieci anni, con una particolare attenzione alla fabbrica di automobili di Kragujevac “Zastava” e il suo passaggio, nel 2008, alla Fiat.