dc.contributor.advisor |
Perissinotto, Luigi |
it_IT |
dc.contributor.author |
Cabassi, Valentina <1985> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2013-02-10 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2013-04-30T12:45:18Z |
|
dc.date.available |
2013-04-30T12:45:18Z |
|
dc.date.issued |
2013-02-20 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/2903 |
|
dc.description.abstract |
Cosa nasconde il titolo Senza titolo?
Questa è la domanda che ogni generazione di fruitore dal ‘900 in poi ha iniziato a porsi davanti alle oscure ed enigmatiche opere inaugurate dall’astrattismo europeo.
La faccenda non può di certo esaurirsi con una risposta banale e scontata perché essa affonda le radici nell’evoluzione della figura dell’artista e della sua committenza sin dall’antichità. Se fino alle soglie del XX secolo il genio creatore era legato ad una committenza privata, statale o religiosa profondamente invadente e dittatoriale, con gli albori dell’impressionismo e successivamente a pieno nelle avanguardie storiche, l’artista risolse definitivamente quel processo di libertà della propria opera e della propria creatività a lungo inseguita. Ora egli gestisce il suo lavoro, è padrone di se stesso ed opera secondo propria coscienza.
Nel 1910 Kandinskij intitola il suo primo acquerello astratto Senza titolo e pone il fruitore davanti ad un nuovo tipo di esperienza artistica, non più la rassicurante mimesi platonica, ma la spiazzante non referenzialità nei confronti del mondo esterno che pone l’individuo ad uno sforzo mentale superiore, e all’indagazione di universi psichici soggettivi che nessuno aveva avuto il coraggio di scrutare sino ad allora.
Molte riflessioni sono state condotte da allora dalla critica e dalla filosofia in cerca di una qualche risposta. Foucault attraverso le opere di Magritte indagherà il nuovo rapporto instauratosi tra immagine e parola; Danto affronterà il concetto di aboutness (a-proposito-di) delle opere d’arte con e senza titolo e del loro diverso grado di identificazione e interpretazione artistica in relazione al loro contesto; Gehlen proporrà una teoria più storicizzata della referenzialità dell’opera nei confronti del dato reale asserendo l’eliminazione dell’imitazione dall’arte contemporanea che lascia dunque posto alla totale libertà interpretativa.
Dagli albori dell’astrattismo in cui l’arte si fece forma, colore e linea, all’arte povera in cui tornò l’elemento reale nell’opera, sino alle sperimentazioni contemporanee, in cui il fenomeno della rinuncia al titolo ha preso piede in tutti gli ambiti artistici divenendo quasi un segno di moda o di presunta qualificazione artistica, perdendo tuttavia quel nobile carattere iniziale di libertà, di non limitazione di giudizio e non univoca direzione della fruizione. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
it_IT |
dc.rights |
© Valentina Cabassi, 2013 |
it_IT |
dc.title |
LA RINUNCIA AL TITOLO. Il fenomeno del Senza titolo in arte contemporanea |
it_IT |
dc.title.alternative |
|
it_IT |
dc.type |
Master's Degree Thesis |
it_IT |
dc.degree.name |
Storia delle arti e conservazione dei beni artistici |
it_IT |
dc.degree.level |
Laurea magistrale |
it_IT |
dc.degree.grantor |
Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali |
it_IT |
dc.description.academicyear |
2011/2012, sessione straordinaria |
it_IT |
dc.rights.accessrights |
openAccess |
it_IT |
dc.thesis.matricno |
826192 |
it_IT |
dc.subject.miur |
L-ART/03 STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA |
it_IT |
dc.description.note |
|
it_IT |
dc.degree.discipline |
|
it_IT |
dc.contributor.co-advisor |
|
it_IT |
dc.date.embargoend |
|
it_IT |
dc.provenance.upload |
Valentina Cabassi (826192@stud.unive.it), 2013-02-10 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Luigi Perissinotto (lperissi@unive.it), 2013-02-11 |
it_IT |