dc.contributor.advisor |
Zagato, Lauso |
it_IT |
dc.contributor.author |
Stifanic, Tea <1985> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2013-02-10 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2013-04-30T12:43:05Z |
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dc.date.available |
2013-04-30T12:43:05Z |
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dc.date.issued |
2013-02-18 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/2855 |
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dc.description.abstract |
L'originario progetto europeo, guidato dal desiderio degli Stati fondatori di conseguire la pace, attraverso la creazione di uno spazio economico e politico unificato non era inteso a un’unificazione culturale. Difatti, il Trattato istitutivo della CEE non determinava una politica culturale comunitaria, né sanciva alcuna norma espressa ad azioni per la cultura. È con il Trattato di Maastricht che la cultura diventa formalmente competenza europea, mediante l’introduzione dell’attuale titolo XIII composto solamente dall’art. 167 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Tale provvedimento fondamentale deve essere letto in corrispondenza con l’art. 3, par. 3, u.c. che assieme ad altre norme forma il quadro giuridico della cultura nell’UE. Poiché nell’ordinamento giuridico dell’Unione la cultura può essere vista alla luce delle modalità in cui si manifesta o delle funzioni che assume, si è voluto qui distinguere tra il profilo strutturale e funzionale della cultura. Con rispetto al profilo strutturale si possono distinguere gli interventi dell’Unione in matteria culturale fondati su strumenti premiali contrapposti alla vasta area in cui la cultura funge come limite alla piena applicazione delle regole di altri settori di competenza dell’Unione. Quanto al secondo profilo la cultura si presenta con due funzioni distinte: creare valore aggiunto autonomo rispetto alle culture nazionali e subnazionali e con l’alternativa funzione di rafforzamento delle politiche culturali nazionali e locali, ossia come politica culturale europea in senso proprio e come fenomeno del cultural mainstreaming. Il profilo funzionale vedeva la cultura ricoprire ruoli differenti in ordine ai fini preposti in diversi momenti dell’azione culturale dell’Unione. Seguendo l’evoluzione normativa, si è cercato di dare una visione filosofico – politica a tale percorso per comprendere l’andamento della politica culturale europea fino ad oggi ed ipotizzare gli sviluppi futuri soprattutto alla luce delle modifiche apportate alla materia culturale dal Trattato di Lisbona. |
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dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Tea Stifanic, 2013 |
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dc.title |
La politica culturale dell'Unione Europea |
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dc.title.alternative |
Cultural Policy of the European Union |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Economia e gestione delle arti e delle attività culturali |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali |
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dc.description.academicyear |
2011/2012, sessione straordinaria |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
826279 |
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dc.subject.miur |
IUS/14 DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
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dc.provenance.upload |
Tea Stifanic (826279@stud.unive.it), 2013-02-10 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Lauso Zagato (lzagato@unive.it), 2013-02-11 |
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