Abstract:
Questa tesi fornisce una analisi comprensiva delle normative, internazionali e nazionali, che regolano la disciplina del marchio d’impresa in Cina e in Italia. Negli ultimi decenni, a causa dei frequenti episodi di contraffazione divenuti una pratica sistematica e pervasiva nella moderna industria, l’importanza della tutela del marchio è cresciuta considerevolmente. La regolamentazione di questa disciplina ha lo scopo di tutelare interessi individuali e collettivi meritevoli di protezione in un mercato, altrimenti selvaggio. La scelta di comparare due così diverse realtà come la Cina e l’Italia non è casuale; questa dissertazione, infatti, si propone di fornire un’analisi approfondita delle rispettive legislazioni nazionali in materia, mettendo in evidenza l'evoluzione della disciplina della proprietà intellettuale e l’atteggiamento della Cina dopo il suo accesso alla WTO nel 2001. Quest’ultima si trova oggi in una fase di grande trasformazione, in cui l’adattamento delle norme interne a quelle internazionali e le continue modifiche della disciplina codicistica, seppur mostrando un elevato grado di maturità, non sembrano ancora sufficienti a soddisfare le esigenze di un Paese che è passato in soli due decenni dal più rigido statalismo alla condizione di gigante economico. Nonostante gli evidenti miglioramenti, le stime degli illeciti in materia di contraffazione vedono ancora la Cina come protagonista indiscussa. Si farà riferimento inoltre ad alcuni casi concreti di violazione del diritto di uso esclusivo del marchio d’impresa e si cercherà di dare un’interpretazione delle nuove tendenze cinesi nella risoluzione delle controversie in materia di marchi in capo all’organo giurisdizionale della WTO. Si discorrerà degli strumenti di contrasto alla contraffazione presenti, e ci si chiederà se i progetti di cooperazione, in particolare quelli realizzati tra l’ Italia e la Cina abbiano svolto e possano ancora svolgere un ruolo decisivo al fine del raggiungimento di tale obiettivo.