Abstract:
Lo spinto processo erosivo che caratterizza l’odierna laguna di Venezia e che ne guida i cambiamenti, sta determinando la progressiva scomparsa dei sistemi barenali che sono alla base sia dell’idrodinamica che dell’ecologia lagunare. In seguito all’acqua alta del 1966 la città di Venezia ha preso coscienza della situazione e, attraverso le leggi speciali, ha dato il via al processo di recupero dell’equilibrio idraulico-idrogeolocico lagunare. Tra gli interventi messi in atto si evidenzia la costruzione di barene artificiali: volta al ripristino delle forme lagunari e al mantenimento dei sedimenti in loco.
Tenendo a mente che l’obiettivo principale della costruzione di barene artificiali è quello di recuperare forme e morfologie lagunari, questa tesi si prefissa d’indagare il potenziale contributo al valore naturalistico della laguna che esse possono fornire. L’analisi si basa sui dati raccolti negli ultimi vent’anni da SELC soc.coop per conto del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Veneto-Trentino Alto Adige-Friuli Venezia Giulia, relativi alla vegetazione barenicola. Nello specifico l’elaborato vede la trattazione di dati cartografici utili ad evidenziare somiglianze e differenze tra un gruppo rappresentativo di dieci barene artificiali della laguna centrale e le aree di barena naturale limitrofe. Al fine di comprendere come queste neo-morfologie evolvano nel tempo, e se la direzione intrapresa porti ad un risultato comparabile a quanto naturalmente presente in laguna di Venezia, sono stati impiegati i risultati di più campagne di rilievi vegetazionali condotti su quadrati permanenti posti sia su barene artificiali che naturali.