Abstract:
Gli NFT (Token Non Fungibili) rendono possibile la proprietà e lo scambio di asset digitali, introducendo per la prima volta il concetto di scarsità nel panorama digitale. A fronte di questa innovazione tecnologica, questa tesi si domanda: gli NFT possono rappresentare una nuova e valida opportunità per la racconta fondi per musei e gallerie d’arte? In che molteplici modi e con quali conseguenze possono essere adattati al fundraising? Il potenziale degli NFT di generare entrate significative per artisti ed istituzioni culturali, vendendo una copia digitale di un’opera d’arte reale o una copia firmata crittograficamente di un’immagine nata digitale, ha attirato l’interesse del settore museale — da istituzioni di fama mondiale come le Gallerie degli Uffizi a realtà più piccole — le cui ordinarie difficoltà finanziarie sono note, soprattutto dopo la pandemia di COVID-19. Le preoccupazioni relative all’insorgere di truffe e di progetti maliziosi, e alla minaccia percepita ai diritti di proprietà dei beni a cui gli NFT sono associati, hanno attirato dubbi e critiche sull’uso speculativo di questa tecnologia. In questa tesi, viene esposto il quadro attuale del rapporto tra NFT e settore museale, presentando anche due casi studio, uno legato alla realtà italiana e uno di più ampia veduta europea, che permettono di identificare meglio le sfide e le opportunità date dagli NFT per supportare il mondo dell’arte e della cultura.