Abstract:
Negli ultimi anni le destinazioni, frutto anche di una progressiva digitalizzazione del settore in generale, sviluppano la propria accezione smart grazie all’utilizzo dei Big Data: questo insieme di dati permette alle destinazioni turistiche, attraverso un approccio data-driven, di adattare la propria offerta turistica. Tra questi gli User Generated Content, una tipologia di dati creata dall’utente e un valido strumento per modificare la strategia turistica di una destinazione guardando al cliente. L’elaborato propone un’analisi iniziale di queste tipologie di dati adattandoli al contesto di una Smart Destination e nella pratica, partendo dalla letteratura di riferimento, si pone l’obiettivo di confutare se, all’aumentare delle presenze turistiche, la qualità percepita dal turista effettivamente diminuisca. Utilizzando poi l’indice di correlazione di Pearson, questa tendenza sarà applicata a diversi comparti turistici, tra cui attrazioni, ricettività e ristorazione della destinazione oggetto di studio, la Regione Toscana e i suoi 28 ambiti territoriali. Dopo un’analisi quantitativa e qualitativa dei dati raccolti, si evidenzia una tendenza più che affermata tra aumento delle presenze e diminuzione della qualità percepita, con una correlazione fortemente negativa in alcune casistiche che verranno evidenziate comparando ambiti senza vocazione turistica e realtà affermate nel mercato, a sostegno della tesi che vede i Big Data come fattore di sviluppo di una destinazione.