L'eredità della disobbedienza civile nella bioetica: L'approccio di James Childress alla morale contemporanea

Abstract

La presente tesi è volta ad analizzare il rapporto tra il fenomeno della disobbedienza civile e il fenomeno della bioetica, con un focus sulle vicende degli Stati Uniti d’America nella seconda metà del Novecento, attraverso l’interpretazione di James F. Childress. Dopo una breve presentazione della filosofia di Childress, nel primo capitolo, vado a sviluppare i temi della disobbedienza civile e della bioetica. La prima parte del lavoro, tra il secondo e terzo capitolo, si articola nell’analisi della disobbedienza civile dalla prospettiva di Childress, prima attraverso una discussione delle caratteristiche principali che delineano il fenomeno, e poi con un approfondimento sulle implicazioni filosofico-politiche che il fenomeno presenta. In particolare, analizzo le argomentazioni di Childress in merito al ruolo della disobbedienza civile nella società, ai presupposti per la sua realizzazione e alle condizioni che ne giustificano l’impiego. Nel quarto capitolo, affronto i movimenti sociali americani, successivi alla Seconda Guerra Mondiale, realizzati proprio grazie al metodo della disobbedienza civile e della protesta non-violenta. Questo capitolo è pensato per essere un punto di congiunzione tra le due macro-sezioni: attraverso la trattazione storica di entrambi i fenomeni, metto in luce come le proteste sociali di questo periodo costituiscono la base culturale per lo sviluppo della bioetica. Gli ultimi due capitoli sono dedicati all’approfondimento filosofico della bioetica, prima in termini generali, nella descrizione dei principali elementi fondativi filosofici della disciplina, e poi, in ripresa a Childress, attraverso un’analisi di come lui intende e rielabora i principi morali esposti, anche in relazione alle riflessioni etiche fatte in merito alla disobbedienza civile.