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Il sole è nuovo ogni giorno diceva Eraclito, la nostra pelle no. Superata la soglia dei trent’anni d’età la produzione e la degradazione del collagene non va di pari passo e inizia così l’invecchiamento cutaneo. Tra gli agenti esterni che accelerano questo processo si trovano le radiazioni solari, le quali, anche se ricche di benefici per l’organismo, sono dannose per la cute. Per ovviare a tali danni è nato il mercato dei solari, il quale punta a formulare prodotti sempre più performanti e rispettosi nei confronti dell’utilizzatore e dell’ambiente. Tra i diversi filtri solari efficaci ed impiegabili nelle emulsioni, gli ossidi metallici hanno suscitato un crescente interesse in quanto oltre a riflettere le radiazioni, se opportunamente progettati, possono svolgere diverse azioni interessanti come quella antimicrobica e antiossidante.
Questo progetto di tesi viene sviluppato dalla collaborazione tra il laboratorio di ricerca CatMat (Università Ca’ Foscari di Venezia) e l’azienda Kalis s.r.l. Il lavoro è composto da una prima parte che prevede lo sviluppo di filtri fisici, in particolare ossido di zinco nanostrutturato e successivamente la formulazione di un prodotto solare innovativo presso l’azienda.
La sintesi per precipitazione dell’ossido, con agente riducente tradizionale (soda), viene confrontata con tre sintesi innovative che vedono l’impiego di estratti provenienti da biomasse di scarto agroalimentare: ossi di pesca, bucce e semi di melograno. Questi estratti, oltre a possedere capacità riducenti e cappanti, a causa della loro alta concentrazione di antiossidanti, antociani e polifenoli, vengono inseriti anche successivamente nella formula con funzione di booster solari.
Gli estratti vengono caratterizzati mediante analisi DPPH, ICP-MS e test di Folin Ciocâlteu.
Le nanoparticelle ottenute vengono analizzate attraverso analisi TPO, FT-IR, SEM-EDX, XRD, fisisorbimento e test di fotoattività.
Realizzata e individuata poi la formula solare migliore, segue la caratterizzazione attraverso test di stabilità termica, meccanica, viscosimetrica, e analisi dell’SPF. Inoltre, le formule vengono anche visionate al microscopio elettronico per valutare la dimensione della fase dispersa nella fase continua. |
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