Abstract:
La tesi esplora l'evoluzione dell'arte critica nell'Europa orientale, con particolare attenzione a Polonia, Ucraina, Bielorussia e Russia, dal dopoguerra fino al periodo post-comunista. L'analisi si concentra sull'uso del corpo come strumento di resistenza contro l'oppressione ideologica nel periodo sovietico e successivamente come mezzo di espressione in un contesto di transizione politica. Attraverso un approccio interdisciplinare, la ricerca esamina le opere di artisti polacchi, ucraini bielorussi e russi che hanno utilizzato il corpo per affrontare temi di sofferenza, identità e contestazione. Viene poi analizzata l'arte critica nel periodo post-comunista, evidenziando come gli artisti abbiano risposto ai cambiamenti sociopolitici nelle rispettive nazioni. Un capitolo è dedicato all'importanza di archivi e fondazioni, come la Katarzyna Kozyra Foundation e il Secondary Archive, nel preservare e promuovere questa tradizione artistica. Infine, si riflette sulle implicazioni teoriche della ricerca e si propongono percorsi futuri per lo studio dell'arte critica in un contesto globale.