Abstract:
L’elaborato intende approfondire le dinamiche di relazione tra il settore culturale e il mondo imprenditoriale.
L’idea parte dalla consapevolezza della attualità e della portata del dibattito che tende a promuovere una necessaria e inevitabile compenetrazione tra queste due sfere per la sussistenza del settore culturale, data la crisi in cui versa lo Stato, originario mecenate.
Oltre alla motivazione della mera sussistenza e di fundraising si aprono, tuttavia, nuove ed interessanti prospettive di partecipazione del mondo imprenditoriale a sostegno della Cultura. Sono state promosse politiche di incentivi fiscali, peraltro poco conosciute tra le imprese e dallo scarso risultato. L’obiettivo a cui puntare è una svolta di mentalità che presuppone che le imprese facciano propria la concezione di sostegno al settore culturale non come costo, ma come investimento strategico, con i conseguenti vantaggi bilaterali, pur in un contesto competitivo e complesso, superando quindi il clima di diffidenza reciproca per approdare ad una gestione della cultura con “fare imprenditoriale” e al contempo innestare dinamismo, creatività e innovazione nelle imprese.
La considerazione della Cultura e della Creatività come fattori di sviluppo economico e di competitività territoriale è da tempo oggetto di studio, parimenti ai concetti di “città creativa” e di “distretto culturale” come modalità attuative di sviluppo.
Circoscrivendo l’analisi al territorio veneto, la letteratura ha ugualmente sostenuto e promosso il concetto di distretto culturale, inteso come modalità strategica di sviluppo locale . Questa considerazione è stata tuttavia avvalorata da una analisi limitata a livello macroeconomico, tralasciandone lo studio dei processi, delle dinamiche e delle modalità concrete dei comportamenti degli attori coinvolti nel processo di sviluppo basato sulla creatività e sulla cultura. Sullo spunto di recenti studi in merito calati a livello microeconomico nella scena veneta, si sono individuate differenti realtà e iniziative che tuttavia non sono inglobate in una consapevole logica distrettuale, anche se compresenti all’interno di una “atmosfera” con caratteristiche affini all’originaria definizione di “distretto” di formulazione marshalliana.
L’elaborato introduce al concetto di distretto culturale in letteratura e ne discute la fattibilità di applicazione al territorio omogeneo della pedemontana veneta, che rientra nel progetto di candidatura di “Venezia e il Nordest capitale Europea della Cultura 2019”.
La seconda parte sviluppa l’approfondimento delle caratteristiche peculiari di Operaestate festival Veneto, evento culturale che richiama l’originaria idea di distretto, evidente nel contesto relazionale e nella specifica definizione di “festival diffuso”, nella predisposizione alla ricerca e all’innovazione, nella multidisciplinarietà dell’offerta culturale e parimenti nella valorizzazione della domanda e nella formazione del pubblico.
Nel capitolo conclusivo viene approfondita la dinamica relazionale tra il mondo delle imprese e Operaestate festival Veneto. Mediante l’analisi qualitativa di alcuni case studies di imprese che sostengono il festival, si è cercato di fornire un quadro concreto della relazione cultura-impresa, esplicitando le motivazioni, i vantaggi riscontrati, le dinamiche e i processi attuati. L’analisi comparata ha permesso di individuare tra le aziende patterns comuni ed altri distintivi nella valorizzazione della cultura come driver di valore per l’impresa.