Abstract:
Il seguente elaborato va ad analizzare in modo analitico le motivazioni per cui le multinazionali ricorrono a percorsi di expatriate management. Partendo da una considerazione sulle diverse fasi di tale pratica; dalla selezione alla formazione fino alla gestione del rientro e come possano influire sul successo della prestazione dell’Expat.
L’obiettivo del secondo capitolo è capire come l’expatriate management si sia evoluto dagli anni 80’ ad oggi a seguito delle necessità aziendali per poter enunciare la prima parte empirica dell’elaborato, arrivando così a determinare le nuove tendenze adottate dalle aziende nel contesto delle carriere estere. Tra queste tendenze troveremo la sostenibilità, nuove tipologie di assignment internazionali e l’intelligenza artificiale generativa, quest’ultima sarà sempre più presente nell’accompagnare le decisioni degli HR per aumentare le probabilità di successo dell’assignment.
In fine nel terzo capitolo svolgeremo un’analisi comparata tra diverse tipologie di esperienze atipiche di carriera all’estero; il primo caso riguarda un manager di Volkswagen Italia che si è creato in maniera non convenzionale l’opportunità di entrare come expat nel quartier generale a Wolfsburg, il secondo caso riguarda un manager della nota azienda Veneta nell’arredo del lusso Foscarini, il terzo riguarda un graduate program per il colosso del Food&beverage B2B Irlandese Kerry group, quest’ultimo candidato è stato scelto come expat in un graduate program con il fine ultimo per l’azienda di creare un manager già pronto per le necessità future dell’organizzazione.
Dalle diverse interviste alle figure sopracitate andremo ad elaborare possibili modelli evolutivi di expatriate management grazie a successi e fallimenti delle esperienze precedentemente studiate per capire come l’expatriate management possa essere migliorato sia dal lato del dipartimento HR che dal lato dell’expat.