Abstract:
Gli scambi culturali e di beni tra europei e giapponesi che cominciarono dal 1543 ebbero l’effetto d’introdurre un nuovo elemento nell’immaginario popolare giapponese: quello della figura del nanban, assieme ai suoi usi e costumi.
Lo scopo di questo lavoro di ricerca è di analizzare come tale nuovo immaginario si manifestò nell'arte, non al fine di trarre conclusioni sul significato di tali rappresentazioni o evidenziare come queste si discostassero dalle concezioni che gli europei avevano di se stessi, quanto per delineare la loro reale funzione in un contesto storico e sociale specifico. L'arte raffigurante soggetti nanban si sviluppò all'interno di una tradizione artistica molto matura e strutturata, la quale portava con sé un bagaglio educativo e autoconoscitivo per coloro che ne beneficiavano; dunque le opere non possono essere comprese in isolamento.
La seguente tesi prenderà in considerazione diversi aspetti relativi al ruolo dell’arte nella società giapponese del XVI secolo, sulla sua produzione e sul pubblico verso la quale essa era mirata, in particolare sulla sensibilità delle élite che spesso commissionavano l’arte nanban per proporre una dettagliata prospettiva su come le opportunità offerte dai nuovi elementi stranieri furono strumentalizzate.