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Avendo già svolto e pubblicato uno studio sui moriscos , a partire dal primo editto di espulsione del 1492 fino a quello del 1609, ho scelto di proseguire su questa strada, affrontando di nuovo l’avventura di questo gruppo etnico, minoritario certamente numericamente, ma fondamentale per la Cattolicissima Spagna.
Il mio obiettivo è, come già per il primo studio, duplice: da un lato indagare, analizzare e studiare attraverso i documenti originali, reperiti direttamente a Madrid, la vicenda storica che ha caratterizzato la Spagna dal XV al XVIII secolo; dall’altro vorrei dimostrare quanto di emblematico ci sia anche oggi nella storia dei moriscos; quanto di noi, di un mondo in continua espansione e contrazione possiamo riconoscere nell’Europa moderna; quanto ciò che ci accomuna sia molto più forte di ciò che ci divide.
Scrivo oggi, a seguito degli spiacevoli venti di guerra che soffiano in tutto il mondo, partendo dal Medio Oriente; scrivo a dodici anni dall’11 settembre, quando le differenze fra Oriente e Occidente ci sembravano tanto acute da essere irrisolvibili; scrivo dopo la vittoria delle elezioni presidenziali statunitensi, quando Barak Obama ribadisce la fine dell’impegno americano e dei suoi alleati in Afghanistan e in Iraq, la fine della missione civilizzatrice in Medio Oriente; scrivo oggi, da Roma, nei pressi di due quartieri popolari, Tor Pignattara e Centocelle, dove le differenze culturali sono ormai una risorsa e non una difficoltà.
Scrivo e credo fortemente in ciò che sto dicendo perché la Storia, come i miei grandi maestri, il Prof. Fabrizio Dal Passo e il Prof. Antonio Trampus, mi hanno insegnato, ci sia di monito e non resti lettera morta.
Credo e scrivo di un gruppo etnico che ha tentato per secoli di essere riconosciuto, rispettato e soprattutto rappresentato, all’interno di una Spagna che non aveva cittadini, ma solo sudditi, che necessitava di un nemico che unisse la Penisola oltre le divisioni interne. Ebrei e Mori sono stati la prima ragione di unione apparente di una Spagna in evoluzione, ma che ben presto divennero una delle cause della disgregazione del tessuto socio – economico del Paese, infondo mai realmente costituito. |
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