Abstract:
Obiettivo di questa tesi è capire come si configura il rapporto “wa-kan” (giapponese-sinitico) all’interno di un’opera particolarmente rappresentativa da questo punto di vista: il Wakanrōeishū (Raccolta di poesie giapponesi e cinesi da intonare), un’antologia poetica contenente sia versi di poesie in sinitico che poesie in giapponese composta verosimilmente nella prima metà dell’XI secolo.
La tesi si struttura in tre capitoli. Nel primo capitolo viene analizzata la figura del compilatore dell’opera, Fujiwara no Kintō (966-1041), attraverso la presentazione della sua carriera a corte e una panoramica della sua produzione letteraria, con particolare riguardo alle sue opere di critica letteraria. Il secondo capitolo analizza il rapporto del Wakanrōeishū con la cultura cinese, affrontando la questione del gusto estetico giapponese in materia di kanbun e della costruzione di un immaginario sulla Cina. Il terzo capitolo infine tratta della struttura e delle scelte compilative del Wakanrōeishū, del rapporto con la calligrafia e la declamazione musicale e del modo in cui si configura la dialettica “wa-kan” all'interno dell’antologia. Questo studio mira a mettere in rilievo come il kanbun rimanga un punto di riferimento fondamentale per le élite culturali del medio periodo Heian. La comprensione della natura del rapporto wa-kan risulta in definitiva fondamentale per l’analisi delle opere letterarie prodotte in Giappone lungo tutto il successivo periodo premoderno.