Abstract:
Questa tesi ricostruisce le vicende del movimento disorganico, definito da Buzzati come ‘piccola Atene’, che caratterizzò l’arte trevigiana nella prima metà del Novecento, collocandolo specificatamente all’interno delle esposizioni sindacali allestite sotto la guida di Giuseppe Mazzotti.
Dopo aver sottolineato la continuità tra il mileu culturale della Marca nel periodo antecedente la grande guerra e il contesto artistico successivo al conflitto, il testo si focalizza sull’azione del curatore delle rassegne organizzate tra il 1927 e il 1942, prendendo in esame non solo il rapporto intercorso tra Mazzotti e il sistema culturale dell’epoca, ma anche gli intenti programmatici che portarono alla formazione di una Scuola di Artisti Trevigiani, in cui convogliò la piccola Atene tra le due guerre impostando il proprio repertorio iconografico attorno alla rappresentazione del territorio. Il fine ultimo della ricerca è riflettere sul dialogo tra l’ancoraggio provinciale e la vocazione internazionale, elementi entrambi presenti all’interno dell’opera dei migliori pittori trevigiani; propedeutica, in tal senso, l’analisi delle influenze cui gli artisti furono sottoposti, discorsa nell’ultimo capitolo.