Abstract:
Il rapporto tra copia e opera originale ha sempre rappresentato un tema centrale nel dibattito artistico, attraversando secoli di storia fino a giungere al cuore delle polemiche italiane sull’arte pubblica e museale. La tesi esplora la complessità di questo tema nel contesto italiano, concentrandosi su casi iconici come le copie del David di Michelangelo e il suo significato per la città di Firenze. A partire dalle riflessioni filosofiche dell’antichità, passando per le controversie artistiche dell’Ottocento, si arriva ad un’epoca contemporanea in cui la copia non è più vista esclusivamente come una minaccia all’originalità, ma come uno strumento di preservazione ed accessibilità del patrimonio artistico. L’analisi si focalizza su come la copia non possa replicare del tutto l’aura e l’unicità dell’opera originale, come sosteneva Walter Benjamin, ma al contempo svolga un ruolo fondamentale nella conservazione e nella fruizione pubblica dell’arte. I casi italiani presi in considerazione forniscono un contesto esemplare per comprendere l’evoluzione del concetto di copia, soprattutto in relazione alla tutela delle opere e alla loro interazione con il paesaggio urbano.